Da un primo esame del DDL Madia nonché alla luce delle recenti dichiarazioni del viceministro dell'economia Enrico Morando che auspicherebbe una sola forza di Polizia da adibire al controllo del territorio non è ancora chiaro quali siano le vere intenzioni del Governo sul comparto sicurezza.

Anche in relazione alla "razionalizzazione” delle funzioni di polizia non si delinea con certezza il quadro entro il quale sembra muoversi l'intervento di razionalizzazione dei presidi territoriali; in tal senso anche l’accorpamento della Forestale alla Polizia di Stato, non precisa quali saranno gli interventi in relazione agli organici e alle sedi.

Come Silp Cgil, abbiamo da sempre dichiarato che non si risolve il tema delle sovrapposizioni nonché le criticità che affliggono il comparto sicurezza attraverso soluzioni di questo tipo avendo noi avanzato la proposta di una unificazione delle forze dell'ordine con competenza generalistica (Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri), operazione che comporterebbe risparmi certi come un reale efficentamento del sistema.

Ma le sovrapposizioni e le duplicazioni non costituiscono, da sole, tutti i veri problemi del nostro Comparto, come Silp Cgil riteniamo infatti che la meritocrazia connessa ad un moderno modello di carriere fatto di percorsi interni ed esterni di reale formazione sia una delle tante rivendicazioni che, insieme ad un nuovo modello di mobilità del personale, consenta di mettere a frutto le tante professionalità esistenti che, ad oggi, risultano ancora non valorizzate come dovrebbero.

Se tra gli ambiziosi obiettivi del governo vi sono un aumento della trasparenza, della competitività, della meritocrazia nonché la valutabilità della pubblica amministrazione, una "riforma del comparto sicurezza" che prevede l'accorpamento della Forestale costituisce un "risultato" incapace di fornire, anche lontanamente, le dovute risposte a cominciare dalla spesa, lontano, anni luce, dalle mete auspicate dallo stesso Ddl Madia.

Se con il DEF 2014, (rapporti Giarda e Cottarelli) l'attuale esecutivo ha previsto un importo di ben 1,7 miliardi di € di risparmi nel 2016 alla voce “riordino delle Forze di Polizia”, alla luce delle dichiarazioni di Morando secondo cui il governo deve trovare 16 miliardi di € per coprire le clausole di salvaguardia e scongiurare l’aumento dell’Iva, quanto finora ipotizzato dal Ddl Madia rappresenta una sola goccia in un mare dove si pesca, purtroppo, da fin troppo tempo.

A tale riguardo, anche alla luce del costante calo del costo del lavoro che nel Comparto Sicurezza risulta essere superiore alla media degli altri comparti, il prossimo DEF 2015, a parere del Silp Cgil, non dovrà ne potrà prevedere ulteriori risparmi di spesa che, come ci ha recentemente ricordato la Corte dei Conti, "diminuirebbero pericolosamente gli standard di sicurezza dei cittadini."

Per tale motivo se, in tema di politiche della sicurezza, è nostro interesse mettere al centro il cittadino, la politica dei suddetti tagli dovrà subire una reale inversione di rotta che preveda investimenti e risorse in linea con interventi strutturali capaci di colpire gli sprechi senza, però, incidere sulle condizioni lavorative degli operatori.

In questo contesto la riapertura della stagione contrattuale con l'abolizione dell'attuale turn-over costituiscono le giuste e uniche risposte capaci di ridare fiducia a cittadini e agli addetti ai lavori che, da troppi anni, subiscono la scure dei tagli e dei ridimensionamenti in un settore cosi delicato, importante e nevralgico per gli interessi del nostro Paese.
31 marzo 2015


Daniele Tissone Segretario Generale Silp Cgil

 

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