In allegato l'agenzia di poco fa sulla discussione del testo sulla PA che contiene accelerazioni sul Turn Over, proposte anche dalla nostra O.S. Con la creazione di nuove assunzioni attraverso uno scorrimento veloce delle graduatorie in vista di expo 2015.
 
 
ANSA/ P.a: da 'staffetta' a stretta magistrati,ecco le misure
'Rivoluzione' statali. Fiducia nella notte, voto finale domani
(ANSA) - ROMA, 30 LUG - La riforma della Pubblica
Amministrazione e' vicina al traguardo, domani e' atteso il voto
finale dell'Aula della Camera, dopo la questione di fiducia da
chiudere in nottata. Sarebbe il primo si' del Parlamento a quella
che il premier e il ministro della Pa, Marianna Madia, hanno
definito la "rivoluzione copernicana". Poi il testo passera' al
Senato, per essere convertito entro il 23 agosto. Ecco allora le
misure che vanno a riformare, si potrebbe dire 'rottamare', la
macchina dello Stato, dai pensionamenti facili alla stretta su
incarichi e magistrati. Il dl e' stato anche lo strumento scelto
per dare il via libera a 4 mila uscite nella scuola, nonostante
il parere negativo del Ragioneria dello Stato. Tanto che il
commissario Spending Review, Carlo Cottarelli, tuona: se si
impegnano cosi' i risparmi non rimarra' piu' spazio per il taglio
delle tasse.
- ABOLITO TRATTENIMENTO IN SERVIZIO. Dalla fine di ottobre
nessun dipendente pubblico potra' restare a lavoro dopo avere
raggiunto i requisiti pensionistici, mentre finora la carriera
poteva protrarsi ancora per due anni. La regola vale anche per i
magistrati, anche se con 'un'attenuante': per loro lo stop
scattera' solo a inizio 2016, al fine di garantire la
funzionalita' degli uffici giudiziari. Anche perche' in
magistratura gli anni extra concessi erano 5 (fino ai 75 anni).
- PENSIONAMENTI D'UFFICIO A 62 ANNI, 68 PER PROFESSORI. Le
pubbliche amministrazione potra' mandare a riposto i suoi
dipendenti, motivando la scelta, a 62 anni, purche' abbiano
l'anzianita' massima. Anzianita' contributiva e non piu' effettiva,
come stabilito fino ad esso (valgono quindi i riscatti). Si
tratta di uscite anticipate di 4 anni rispetto al limite
standard di 66 anni. La possibilita' era gia' prevista, ma la
ricetta viene rivista, cosi' da facilitarne l'applicazione,
includendo nella platea degli interessati anche in dirigenti. Le
soglie d'eta' non sono pero' uguali per tutti, per professori
universitari e primari salgono a 68 anni, per i medici a 65.
- LIBERI 4 MILA PROF INCAGLIATI DA RIFORMA FORNERO. Nel
decreto e' stata anche inserita la soluzione per gli insegnati
'quota 96'. Un'etichetta sotto cui si ritrovano docenti e altro
personale della scuola. Tutti accomunati da uno stesso destino:
rimasti a lavoro a causa di un errore tecnico nell'ultima
riforma delle pensioni, per cui, pur avendo maturato i requisiti
non sono potuti uscire. Ora il dl da' via libera, gia' a partire
da settembre, le uscite, prevedendo un limite di 4mila
pensionamenti e un tfr rimandato alla maturazione dei requisiti
secondo la Fornero.
- TURNOVER, MILLE NUOVI VIGILI DEL FUOCO. Si passa dalle
persone alle risorse, per cui le amministrazioni possono
procedere ad assunzioni che non superino il 20% delle spese
sostenute per quanti sono usciti nel 2014, la soglia si alza al
40% nel 2015 per arrivare al 100% nel 2018. Le maglie per le
entrate possono allargarsi negli enti territoriali che si
mostrano "virtuosi". Delle accelerazioni sono previste per i
vigili del fuoco, con la creazione di oltre mille nuovi posti, e
per le forze di polizia, per cui e' previsto uno scorrimento
veloce delle graduatorie, in vista di Expo 2015. -
MOBILITA' OBBLIGATORIA MA NON PER MAMME. Un dipendente pubblico
potra' essere trasferito da un ufficio all'altro, nel raggio di
50 chilometri, senza previe motivazioni. Ma tutto cio' non vale
per i genitori con bambini sotto i 3 anni o tutelati dalla legge
104. I criteri generali per la definizione della mobilita'
saranno decisi, ed e' una novita', insieme ai sindacati. Lo stesso
vale per il demansionamento: al massimo si potra' scendere di un
gradino.
- STOP A INCARICHI UNA VOLTA IN PENSIONE. Le modifiche
introdotte nell'iter parlamentare hanno esteso la platea anche a
societa' ed enti a controllo pubblico, ad eccezione dei
componenti delle giunte degli enti territoriali e dei membri
degli organi elettivi di ordini professionali. Nessun cedimento
sul dimezzamento di permessi e distacchi sindacali.
- RAZIONALIZZAZIONE AUTHORITY, RAFFORZATE INCOMPATIBILITA'.
Il dl fa ordine sul fronte Authority, resta in piedi l'ipotesi
di accorpamento delle sedi, ma solo se non vengono rispettati i
nuovi vincoli: il 70% del personale deve essere concentrato nel
'quartier generale'. Ma non e' solo una questione di immobili,
nel mirino ci sono anche la cariche: ecco che i dirigenti usciti
da Banca d'Italia, Ivass e Consob nei due anni successivi non
possono ricoprire ruoli nei soggetti regolati.
- RIDUZIONE DIRITTI CAMERALI, -50% MA IN 3 ANNI. Il
dimezzamento delle somme dovute dalle imprese alle camere di
commercio ci sara', anzi la prospettiva e' l'abolizione, ma
arrivera' con gradualita', solo nel 2017, come richiesto da
Unioncamere. Un emendamento ha infatti spalmato il taglio in tre
tranche (per il 2015 la sforbiciata -35%, per il 2016 -40%)
- AGENDA PER LA SEMPLIFICAZIONI, MODULI VIAGGIANO ON LINE. Il
decreto lancia il vademecum per la sburocratizzazione e, nel
dettaglio, prevede moduli, uguali a livello nazionale, per
l'edilizia e l'avvio di attivita' produttive (Scia), da
pubblicati sul portale www.impresainungiorno.gov.it.
- ANAC, POTERI A CANTONE. Viene allargato il campo d'azione
del presidente dell'Autorita' Anticorruzione, ruolo oggi
ricoperto da Raffaele Cantone. La sua vigilanza sui contratti
d'appalto a rischio coinvolgera' pure le concessionarie e potra'
proporre commissariamenti anche nei casi in cui il procedimento
penale non sia stato ancora aperto.
- STRETTA ASPETTATIVE MAGISTRATI: Le toghe che ricoprono
incarichi in uffici di diretta collaborazione con la Pa, pure se
solo di consulenza giuridica, non possono piu' godere
dell'aspettativa, devono quindi per forza andare fuori ruolo,
posizione per cui gli spazi non sono infiniti (la durata massima
e' di dieci anni). E la norma non salva neppure coloro che gia'
hanno incassato il 'diritto' all'aspettativa.(ANSA).

KZQ
30-LUG-14 21:02 NNNN

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