Ansa - Migranti: Silp Cgil, 18 mesi nei Cpr? Creiamo bombe sociali Gravi problemi ordine pubblico e forze di polizia sotto organico

ROMA (ANSA) - ROMA, 19 SET - "I tempi di permanenza nei Cpr già oggi rappresentano un problema, l'idea di arrivare a 18 mesi non solo rischia di essere inefficace rispetto agli obiettivi che il governo si è dato, ma soprattutto rischia di ingenerare nuove tensioni sociali e gravi problemi di ordine pubblico". Lo afferma all'ANSA Pietro Colapietro, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, commentando il piano del Governo sull'aumento dei Centri e del tempo di trattenimento dei migranti.

"I Centri di permanenza per i rimpatri - spiega Colapietro - sono delle strutture detentive anomale. Nelle 9 strutture oggi esistenti, che sono al collasso, già oggi ci sono scontri, tentativi di evasione, problemi di gestione con la conseguenza che spesso poliziotti e migranti mettono a rischio la propria incolumità. Tutto questo avviene con l'attuale limite dei 6 mesi e con l'incapacità storica di sottoscrivere accordi coi Paesi di provenienza. Figuriamoci se si allungano a 18 mesi i tempi di permanenza. Stiamo creando delle vere e proprie bombe sociali".

"Non solo. Se come è stato annunciato - aggiunge il sindacalista - verranno creati altri Cpr, quali uomini e quali mezzi avranno a disposizione atteso che già oggi nelle principali città italiane poliziotti e carabinieri sono in sofferenza di organico? Le promesse del governo sulle assunzioni sono carta straccia perché nessuna risorsa è stata prevista per le assunzioni straordinarie. Quelle ordinarie non compensano i pensionamenti. Come la risolviamo?".

"E' appena il caso di ricordare - prosegue il segretario generale del Silp Cgil - che per gestire un Cpr che ospita 150/200 persone servono almeno 20 persone per turno che vengono reperite tra le varie forze di polizia, già oggi sguarnendo gli uffici sul territorio. Quindi per gestire i quattro turni quotidiani più lo smontante occorrono un centinaio di operatori tra poliziotti, carabinieri, finanzieri e militari. Tutto questo escludendo coloro che gestiscono le pratiche amministrative e i rimpatri. Se apriamo nuovi Cpr, dove recuperiamo tutto questo personale?".

"Paghiamo il prezzo conclude Colapietro - di una gestione securitaria e demagogica della sicurezza, con gli uffici immigrazione che sono al collasso, senza nuove risorse per le assunzioni o per il rinnovo del contratto di lavoro delle divise, con ritardi nel pagamento degli straordinari anche fino a 18 mesi. Così non andiamo da nessuna parte e soprattutto non diamo sicurezza ai cittadini". (ANSA). NE/ S0A QBXB

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