Nell'immagine plastica di una presidente del Consiglio che in Parlamento ricorda la tragica morte di un bracciante indiano sfruttato e ucciso dai suoi "padroni" italiani, nell'indifferenza dei due vice premier seduti sugli scranni accanto a lei che non sentono il bisogno di alzarsi in piedi se non dopo un "Alzateve ragà!" della stessa premier, c'è purtroppo la rappresentazione peggiore di un'Italia che non riesce ad essere unita neppure sulle lavoratrici e sui lavoratori che muoiono di lavoro. È una constatazione amara che faccio come cittadino, come poliziotto e come sindacalista. Penso alle migliaia di miei colleghi che ogni anno rimangono feriti in servizio o perdono la vita, penso ai tanti lavoratori che, come anzi detto, muoiono di lavoro. Per loro spesso solo lacrime di coccodrillo da parte delle istituzioni, solo generiche promesse per migliorare la situazione che poi non migliora mai. In questo buio c'è però una luce: i 4 referendum della Cgil che hanno già superato le 500.000 firme raccolte e che serviranno per dare più dignità e responsabilità al lavoro. Dignità per i lavoratori. Responsabilità per i datori di lavoro. Chi vuol restare seduto a guardare può continuare a farlo. Noi non abbiamo bisogno di un "Alzateve ragà!" perché come Silp Cgil e come Cgil siamo sempre in piedi. E siamo sempre dalla parte giusta. Quella dei diritti.
(da iPol 514 - 28 giugno 2024)
Pietro Colapietro
Segretario Generale Silp Cgil