Riordino, risorse, bonus 80 euro: tutti i numeri di una partita difficile

"La partita per il Riordino delle carriere è giunta al suo momento più importante". E' ciò che abbiamo scritto ieri all'indomani del deludente incontro con il Prefetto Matteo Piantedosi perché, dopo aver ottenuto – con una battaglia che ci ha visto protagonisti nel 2016 - importanti risorse per avviare la riforma dei ruoli e delle qualifiche (poco meno di 1 miliardo di euro), oggi non sappiamo che fine faranno i "famosi 80 euro" e se mancano ancora all'appello ulteriori risorse che sappiamo essere state stanziate - parola del Ministro dell'interno -, ma che "qualcuno" potrebbe voler destinare ad altri fini.
Eravamo fermi, rispetto agli 80 euro, alla notizia circa una stabilizzazione, ma sul "come e sul quando"  non abbiamo ottenuto ieri risposta alcuna.

Siamo in attesa del Dpcm che delineerà la futura destinazione delle risorse del fondo previste dalla Legge di Bilancio 2017 (mancano, peraltro, 110 milioni di euro rispetto a quelle promesse: 977 milioni rispetto a 1.087 milioni) per stabilizzare il bonus e fare il riordino, ma chi ci assicura che non si stiano mettendo in atto interventi non previsti dalla Delega? Nessuno.

 E’ palesemente evidente che la nuova Tabella parametrale consegnataci in queste ore non assorbe tutti i 480 milioni delle risorse ex bonus, ovvero non stabilizza gli “80 euro” del vecchio bonus e che, al contrario, non assorbe nemmeno i 370 milioni di euro auspicabili, al netto della copertura della bozza di novembre.
 Se a questo si "aggiunge" il fatto che si "continua a perseverare", presentando bozze di riforma che solo in minima parte tengono conto delle osservazioni del Sindacato, che sono frutto,  in realtà, di continue mediazioni al tavolo interforze, possiamo dichiarare che la delusione sia veramente tanta e che la misura e' altrettanto colma.

 Motivo che, come Silp Cgil, già da ieri ci ha fatti "permanentemente mobilitare" affinché si dia equità a tutto l'impianto del riordino, anche per ciò che attiene gli aspetti ordinamentali.
 Il Capo della Polizia ci disse, nel corso di una delle primissime riunioni, che "qualsiasi negatività" non sarebbe dovuta ricadere sul personale, incolpevole riguardo a chi aveva avuto nel tempo responsabilità che ha mal gestito. Se vogliamo veramente che ciò non accada, occorre una maggiore chiarezza sul versante dell'allocazione delle risorse nonché un maggiore impegno da parte di questa Amministrazione che, non riuscendo a colmare i tanti, troppi errori del passato, non può né deve "scaricare" sugli operatori fardelli simili, magari perché condizionata da chi ha esigenze o obiettivi ben diversi dai nostri.
 A questo proposito non ci dimentichiamo che siamo seduti ad un tavolo nel quale chi rappresenta le altre Amministrazioni, al contrario di noi, ha - per esempio - indetto nel tempo regolari concorsi, bandendo il ruolo speciale, dando così dignità e risorse ai suoi appartenenti.
 Il contrario di tutto ciò che viene oggi fatto con il nostro ruolo ad esaurimento che, diciamoci tutta la verità, non risponde affatto, come tutte le altre criticità finora evidenziate per i restanti ruoli, alle esigenze del personale e che, alla fine, tutti scontenterà.

Editoriale del Segretario Generale Daniele Tissone

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