Ancora su Riordino e Consiglio di Stato: focus su tutti i ruoli e le qualifiche
di Daniele Tissone
Il parere del Consiglio di Stato sullo Schema di decreto legislativo riguardante il Riordino delle carriere fa discutere molto e per questo, in via eccezionale, vogliamo tornarci sopra con questo editoriale "bis" di approfondimento. Va ribadito che la questione del Ruolo Direttivo Speciale è paradigmatica rispetto a questo parere del Consiglio di Stato nel quale, paradossalmente, l'unico "disallineamento" messo in luce sarebbe appunto quello relativo al nostro personale senza alcun richiamo alle tante, troppe, sperequazioni che il Silp Cgil ha segnalato in sede di audizione e sotto forma di osservazione scritta.
Il passaggio sul Ruolo Speciale era quindi un aspetto di punta che ci ha permesso di ribadire, ancora una volta, la critica all'impianto generale che, come più volte detto, non è stato finora in grado di colmare le tante lacune esistenti tra le diverse Forze di Polizia, aspetto che non può che essere da noi censurato perché chiama in causa - in primis -, la nostra Amministrazione.

Motivo, questo, che ci deve vedere, in questi giorni e in queste ore, attivi nel riproporre le nostre proposte di modifica al Riordino che, come abbiamo spesso detto, appare più una riparametrazione piovuta dall'alto che un sistema organico in grado di riallineare situazioni, sanare sperequazioni e, perché no, recuperare i tanti "gap" del passato.

Così non è stato e, forse, provare ad affidare la fase transitoria alle OO.SS. per un dibattito serio con l'Amministrazione potrebbe ancora essere la soluzione, considerato quanto sta accadendo anche in relazione a questo parere del Consiglio di Stato che, sebbene esprima un positivo giudizio allo schema di legge in discussione, formula diverse osservazioni: dal menzionato passaggio al Ruolo Speciale al comma 27, compresi alcuni aspetti che riguardano il Coordinamento, dal Ruolo Agenti, Assistenti e Sovrintendenti fino al regime transitorio.

In merito al Coordinamento alcune riserve vengono esplicitate in relazione ai vantaggi per la collettività con questa indicazione testuale: “Andrebbe meglio chiarita la dichiarata razionalizzazione nell’espletamento dei compiti istituzionali delle Forze di Polizia introdotta con la riforma".
 
Ci si sofferma, pertanto, sulla necessità di addivenire ad un reale coordinamento delle Forze di Polizia, cosa che il Consiglio sostanzia nella seguente frase: "Porre le basi per un modello organico unitario che migliori l’efficacia dell’intero sistema ‘Sicurezza’ da operarsi sulla base delle esigenze di funzionalità dei servizi al cittadino".

Su questo punto come Silp Cgil non possiamo che essere d'accordo avendo, nel nostro ultimo congresso, sostenuto la necessità di una unificazione delle Forze di Polizia a competenza generale oltre alle molte critiche sempre da noi avanzate in merito alla mancata attuazione dei principi introdotti con la Legge 121/1981.
Da qui, " la necessità - espressa nel parere -, di monitorare la riforma ai fini d’un eventuale correttivo". 

Altro aspetto menzionato dal Consiglio è l'anomalia del Ruolo Agenti - Assistenti e Sovrintendenti.  
 
Secondo la nostra Costituzione, per accedere agli impieghi pubblici è necessario partecipare ad un concorso pubblico pertanto, per la Commissione, bisognerebbe consentire - almeno in parte -, l’accesso dall’esterno a ciascuno dei ruoli della Polizia di Stato ed equiparati delle altre Forze di Polizia (anche a quello dei Sovrintendenti ed agli omologhi brigadieri e sergenti), a meno che questo Ruolo non venga unificato con quelli sottostanti. In analogia alla richiesta di parte sindacale mai accolta dall'Amministrazione!
 
Detto passaggio si sostanzia in tal modo: “Ferma restando la necessità di valorizzare le professionalità interne – garantendo loro adeguate prospettive di carriera – esigenze di compatibilità della norma con il dettato costituzionale suggerirebbero comunque, ad avviso di questo Consiglio di Stato, di prevedere un meccanismo necessario e selettivo di avanzamento nell’ambito di un ruolo unitario che ricomprenda, oltre  al ruolo dei Sovrintendenti, anche quello inferiore".

Un ruolo unico e unificato nonché di concetto avrebbe rappresentato una scelta coerente alla luce dell’introduzione dell’obbligo del possesso del diploma per l’accesso alla qualifica iniziale.
 
Anche per quel che concerne la fase transitoria, il Consiglio di Stato ci fornisce un assist incredibile perché come Silp Cgil nelle nostre tesi abbiamo sostenuto sempre che i concorsi in Polizia dovevano essere banditi "prima" del Riordino, come è stato fatto con il concorsone per Sovrintendenti.

Il Consiglio di Stato dice una cosa che noi sosteniamo da sempre in quanto, se ciò si fosse veramente verificato - ex ante - , molte posizioni si sarebbero potute inquadrare già nelle diverse qualifiche, anche dirigenziali, cosa avvenuta per gli omologhi colleghi delle altre Forze di Polizia.
 
Sostenere che, a fronte di ben 1800 posti previsti per la Polizia di Stato “in sostituzione del Ruolo Direttivo Speciale”, per il “Ruolo straordinario ad esaurimento” dell’Arma dei carabinieri ve ne siano appena 800, è fuorviante in quanto che "ben 800 posti si aggiungono alle migliaia di carabinieri già promossi al ruolo speciale dal 1993 che, ad oggi (al contrario del nostro personale), con il riordino, accedono alla dirigenza".

Il lungo regime transitorio, criticato dal Consiglio di Stato, nasce purtroppo dal fatto che l'età media anagrafica degli attuali Ispettori, Sovrintendenti ed Assistenti capo è, oramai, elevatissima. Motivo che ci ha spinto a criticar un riordino che non riuscirà, considerati i tempi, a ristorare tutte le situazioni oggi in essere anche per tale motivo.

Si è perso tempo e, oggi, paghiamo il prezzo di esserci seduti ad un tavolo, quello interforze (a cui erano assenti le rappresentanza sindacali), non con le carte in regole e decisamente svantaggiati.

Ultimo aspetto è il trattamento di fine servizio. Secondo il Consiglio si tratta di una norma incompatibile con le regole attualmente vigenti in materia previdenziale. Per coloro che, come noi, si trovano in regime di Tfs, ci pare una buona notizia aver cassato una norma non chiara che va, pertanto, eliminata dal testo.

Queste sono alcune delle riflessioni che seguono il parere della Commissione speciale del Consiglio di Stato

Adesso attendiamo il pronunciamento delle Commissioni parlamentari che sono già al lavoro e alle quali abbiamo consegnato le nostre proposte.


Non chiediamo il riconoscimento di privilegi o benefici particolari ma, esclusivamente, un riordino equo ed equilibrato che sani le perequazioni in atto nell'interesse del personale della Polizia di Stato e dei cittadini.


#riordinosimanoncosi






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