Che il riordino presentasse numerosi lati oscuri e per certi versi inaccettabili, sia sotto l'aspetto formale che sostanziale, il SILP CGIL lo ha denunciato da subito.

Infatti, non solo la parte normativa ha lasciato tutti scontenti, fatto salvo il ruolo direttivi e dirigenti, ma anche la parte economica nasconde insidie e disparità.

Com'è noto, il decreto legislativo di cui all’oggetto ha stabiliti i criteri per gli avanzamenti di qualifica, la partecipazione ai concorsi, nonché ha ridefinito i parametri stipendiali riguardanti ruoli e qualifiche del personale delle Forze di Polizia civili e militari.

Nello specifico, per ciò che concerne gli aspetti retributivi ed economici, al Capo V “Disposizioni finali, finanziarie e di coordinamento”, articolo 45, comma 5, viene stabilito che al personale delle Forze di Polizia, che in conseguenza di progressioni in carriera o per effetto di disposizioni normative di carattere generale, percepirà un trattamento fisso e continuativo inferiore a quello in godimento anteriormente, è attribuito un “assegno personale pari alla differenza“ (c.d. assegno ad personam), riassorbibile con i successivi incrementi delle voci fisse e continuative.

In sostanza, ne consegue che il personale delle Forze di Polizia inquadrato nelle qualifiche apicali, Assistente Capo e Sovrintendente Capo coordinatori, che transita per effetto di successivi concorsi nelle qualifiche iniziali del ruolo superiore, risulterebbe estremamente penalizzato, poichè l’assegno ad personam ad essi attribuito è riassorbibile.

 

Ciò determina una retribuzione complessiva inferiore a quella in godimento nella qualifica apicale di provenienza (a titolo esemplificativo, vedi il caso degli ispettori ante ’95 - attuali sostituti commissari coordinatori - destinati a rivestire la qualifica di vice Commissario del ruolo direttivo ad esaurimento).

Viceversa, per i funzionari, come indicato ai commi 7, 8, 9 e 10 del medesimo articolo 45 del Capo V “Disposizioni finali, finanziarie e di coordinamento” del decreto legislativo n. 95 del 29 maggio 2017, viene chiaramente riportato che gli assegni attribuiti in conseguenza del “riordino” sono cumulabili.

La grave disparità di trattamento tra il ruolo dei funzionari e le altre qualifiche appare in tutta la sua totale ed ingiustificata evidenza, determinando la palese volontà di umiliare e mortificare coloro che avanzano in carriera, ma che non appartengono al ruolo dirigenziale.

Per quanto sopra premesso, al fine di scongiurare ulteriori sperequazioni e danni già presenti nella progressione di carriera da riordino, il SILP CGIL chiede di rendere cumulabile l'assegno ad personam per tutti i ruoli.

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