POLIZIA: SILP CGIL, GRAVI AGGRESSIONI AD AGENTI, STATO NON CI ABBANDONI

Roma, 11 nov. - (AdnKronos) - "Le minacce mafiose agli agenti del commissariato di Avola, nel siracusano, e gli spari di pistola contro una volante della polizia a Napoli sono episodi gravissimi, che confermano come in certe zone del nostro paese l'unico baluardo di legalità siano le forze dell'ordine, troppo spesso abbandonate a se stesse e che, negli ultimi 15 anni, si sono viste tagliare risorse, organici, mezzi e presidi alla sicurezza". Lo afferma Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil. "Nel siracusano la polizia vive da tempo una situazione difficile, più volte denunciata anche dal nostro sindacato - dice Tissone - Le indagini svolte dai nostri colleghi hanno permesso nel tempo di contrastare numerosi traffici ad opera di alcune famiglie che svolgono varie attività malavitose e di scoprire legami con la pubblica amministrazione. Qualche anno fa anche gli agenti del commissariato di Pachino sono stati minacciati. Evidentemente gli interessi in ballo sono troppi e ramificati, al punto da arrivare a minacciare le forze dell'ordine, persino sui social. Ma non ci faremo intimidire". "Ad Avola come a Pachino a Ostia come a Forcella lo Stato non solo non può arretrare, ma deve mettere i poliziotti nelle condizioni di operare al meglio - sottolinea il sindacalista - garantendo loro incolumità con organici adeguati, mezzi, nuove tecnologie e dotazioni all'altezza dei compiti. Abbiamo realtà dove i commissariati non hanno neppure un impianto di video sorveglianza funzionante e questo non è accettabile. Alla politica tutta e a chi ha oggi responsabilità di governo - conclude Tissone - chiediamo quelle risposte che per anni non sono state date e che hanno portato alla situazione che noi tutti conosciamo".
(Sin/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
11-NOV-17 16:06 NNNN

 

Minacce a poliziotti ad Avola, reazioni di solidarietà
 
SIRACUSA
 
    (ANSA) - SIRACUSA, 11 NOV - Reazioni del mondo politico per
le presunte minacce che il figlio del boss Michele Crapula,
Cristian, avrebbe rivolto agli agenti del commissariato di Avola
il 22 aprile del 2016, quando fu eseguito un decreto di
sequestro del Tribunale di Siracusa, che disponeva la chiusura
del locale intestato a Roberta di Maria, compagna di Cristian
Crapula. L'audio con le presunte intimidazioni è stato diffuso
oggi dal sito Laspia.it. Il locale è stato poi riaperto.
"Le minacce mafiose agli agenti di Avola confermano come in
certe zone del nostro paese l'unico baluardo di legalità siano
le forze dell'ordine", ha commentato Daniele Tissone, segretario
generale del sindacato di polizia Silp Cgil. "Qualche anno fa
anche gli agenti del commissariato di Pachino sono stati
minacciati. Lo Stato deve mettere i poliziotti nelle condizioni
di operare al meglio, garantendo loro incolumità con organici
adeguati, mezzi, nuove tecnologie e dotazioni all'altezza dei
compiti".
"Quanto sta accadendo ad Avola è incredibile: si pensa che lo
Stato non esista, chiederemo una risposta forte alle
Istituzioni. Servono risposte chiare ed immediate", ha detto il
senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della commissione
parlamentare antimafia che ha preannunciato un'interrogazione
parlamentare sul clan Crapula. Secondo il responsabile nazionale
Legalità del Partito Democratico, Giuseppe Antoci, ci vuole "una
pronta ed immediata reazione dello Stato. Ci vogliono segnali
concreti a partire dalla provincia di Siracusa: nessuno può
minacciare la Polizia e restare impunito". Infine il senatore
del Movimento 5 Stelle, Mario Michele Giarrusso, componente
della commissione Antimafia, ha ribadito: "Non ci possono essere
zone franche ed i familiari del capomafia Crapula hanno superato
il livello consentito. Massima solidarietà alla polizia di Avola
ed agli inquirenti tutti e vicinanza alla Procura distrettuale
di Catania".(ANSA).
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S45 QBKS
 
 
 

Agenti minacciati da Siracusa a Napoli, Silp Cgil: lo Stato non ci abbandoni, servono risorse, uomini, mezzi, tecnologie e presidi.
“Le minacce mafiose agli agenti del commissariato di Avola, nel siracusano, e gli spari di pistola contro una volante della polizia a Napoli sono episodi gravissimi, che confermano come in certe zone del nostro paese l’unico baluardo di legalità siano le forze dell’ordine, troppo spesso abbandonate a se stesse e che, negli ultimi 15 anni, si sono viste tagliare risorse, organici, mezzi e presidi alla sicurezza”. Lo afferma Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil.

Nel siracusano – dice Tissone – la polizia vive da tempo una situazione difficile, più volte denunciata anche dal nostro sindacato. Le indagini svolte dai nostri colleghi hanno permesso nel tempo di contrastare numerosi traffici ad opera di alcune famiglie che svolgono varie attività malavitose e di scoprire legami con la pubblica amministrazione. Qualche anno fa anche gli agenti del commissariato di Pachino sono stati minacciati. Evidentemente gli interessi in ballo sono troppi e ramificati, al punto da arrivare a minacciare le forze dell’ordine, persino sui social. Ma non ci faremo intimidire”.

“Ad Avola come a Pachino – afferma il sindacalista -, a Ostia come a Forcella lo Stato non solo non può arretrare, ma deve mettere i poliziotti nelle condizioni di operare al meglio, garantendo loro incolumità con organici adeguati, mezzi, nuove tecnologie e dotazioni all’altezza dei compiti. Abbiamo realtà dove i commissariati non hanno neppure un impianto di video sorveglianza funzionante e questo non è accettabile”.

“Alla politica tutta e a chi ha oggi responsabilità di governo – conclude Tissone – chiediamo quelle risposte che per anni non sono state date e che hanno portato alla situazione che noi tutti conosciamo”.

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