Polizia, contratto e riordino: governo risponde a protesta Cgil

(AGENPARL) – Roma, 21 dic 2017 – I poliziotti avevano minacciato di scendere in piazza alla vigilia delle festività per protestare contro il blocco della trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro, ferma da luglio. A guidare la mobilitazione Fp Cgil e Silp Cgil. La risposta del governo non si è fatta attendere: il Dipartimento della Funzione Pubblica proprio oggi ha convocato sindacati e Cocer il 22 dicembre, riaprendo il tavolo.
“Questo è il primo risultato concreto della nostra mobilitazione, che al momento abbiamo deciso di sospendere – affermano Salvatore Chiaramonte di Fp Cgil e Daniele Tissone del Silp Cgil -, anche se continua lo stato di agitazione che riguarda il riordino interno delle carriere e la necessità di apportare correttivi urgenti”.
Per quel riguarda il contratto, poliziotti, carabinieri e militari aspettano il rinnovo da quasi 10 anni. Ballano aumenti da 85 euro lordi mensili, la questione del recupero del bonus 80 euro con i nuovi parametri stipendiali legati al riordino delle carriere e, notizia di giornata, l’incremento delle indennità accessorie e operative reso possibile da un emendamento dell’on. Emanuele Fiano del Pd approvato in Commissione Bilancio alla Camera.


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Contratto 2016/2018, la ministra Madia convoca sindacati e Cocer. Base militari scettica si domanda se incontro è per scambio di auguri natalizi o per sondare umori in vista delle elezioni


(AGENPARL) – 20 dic 2017 – È una convocazione che era ormai attesa da diversi mesi quella che è arrivata oggi, in extremis e a termine legislatura, alle segreterie delle organizzazioni sindacali delle forze di polizia e dei Cocer, ai vertici delle amministrazioni militari e delle forze di polizia a ordinamento civile e militare, per l’avvio delle procedure negoziali per il rinnovo del contratto di lavoro relativo al triennio 2016/2018 per il personale del Comparto Difesa/Sicurezza. Mentre Daniele Tissone (Silp-Cgil) ritiene la convocazione “il primo risultato concreto” in attesa di “capire l’entità delle risorse disponibili per le indennità accessorie” annuncia la permanenza dello “stato di agitazione anche per quel che riguarda il riordino delle carriere con la necessità di apportare correttivi urgenti”, per quanto riguarda il personale militare il confronto appare immediatamente chiuso e rimesso nelle mani del vertice dell’amministrazione militare. Infatti, a causa della formulazione dell’invito, che nulla chiarisce sul ruolo negoziale degli organismi della rappresentanza militare previsto dalla legge 183/2010, i Cocer potranno fare solo un atto di mera presenza dovendo, come prevede il regolamento, affidare le loro istanze agli esiti della concertazione che dovranno fare con i rispettivi vertici militari e i ministri competenti. Per tale ragione tra i militari c’è già chi si domanda se questa convocazione possa portare a risultati concreti oppure sia una occasione per un semplice scambio di auguri in vista delle prossime festività natalizie o, alla luce dell’annunciata fine della legislatura, un modo per sondare gli umori in vista dell’imminente campagna elettorale. Intanto sui social alcuni si domandano “quanti altri anni di proroga del loro mandato chiederanno i Cocer in cambio degli interessi e della dignità economica dei militari”.


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