Il decreto "sicurezza" licenziato in pompa magna dal governo prevede, all'art. 37, l’istituzione di un nuovo fondo per i "correttivi" al riordino, alimentato da risorse già disponibili per le forze di polizia (30 milioni per il 2017 e 15 milioni dal 2018) e da ulteriori 5 milioni di euro a decorrere dal 2018 per le forze armate.

Dunque, come rivendica già in pompa magna qualcuno, è alle porte un nuovo riordino, una sorta di contro riordino? In realtà al momento è stato soltanto istituito un fondo di 20 milioni di euro costituito per 3/4 da risorse già stanziate dal precedente governo. Non molti per immaginare una rivoluzione della riforma, al massimo - se il governo vorrà considerare almeno alcune delle costruttive proposte del Silp Cgil - potranno essere apportate piccole migliorie, delle quali prenderemo atto. In ogni caso, servirà una nuova legge delega e dei nuovi decreti legislativi. Tradotto: non meno di 18 mesi.

Tra l'altro, in attesa di vedere quali risorse la legge di stabilità, la cosiddetta "manovra del popolo" stanzierà per la sicurezza, al momento non c'è un euro in più per le assunzioni. Neppure per il nuovo contratto. Questi, purtroppo, sono ad oggi i fatti.

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