La nostra osservazione - “Se al posto di Salvini ci fosse stato un poliziotto, sarebbe già stato sanzionato disciplinarmente”-, con la sua ampia e rapida diffusione attraverso i media tradizionali e i social, ha fornito un elemento di concretezza alle contestazioni fino a quel momento giocate sul piano dell’opportunità e ha dato una spinta ulteriore alla ritrattazione del ministro.
L'analisi di Rassegna.it e de Il Fatto Quotidiano.
Il primo “gol” del Silp, in questo caso del suo segretario generale, Daniele Tissone, è stato indovinare il commento: semplice, chiaro, efficacissimo. “Se al posto di Salvini ci fosse stato un poliziotto, sarebbe già stato sanzionato disciplinarmente”.
Questo commento è stato inserito in un articolo uscito sul Fatto quotidiano del 17 dicembre, che poi è stato pubblicato sulla pagina Facebook del SILP CGIL Nazionale, dove ha raggiunto 24.208 persone e prodotto 2.967 interazioni tra like, commenti e condivisioni (queste ultime ben 261). Per il traffico abituale generato dal Silp sono numeri rilevanti ...
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Il Silp, Salvini e la comunicazione integrata
Corregge il tiro, insomma, dopo le prime prese di distanze non solo da parte delle opposizioni, ma anche da parte del ministro pentastellato Giulia Grillo e del sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia. Oltre alla protesta del Silp Cgil: il segretario del sindacato di polizia, Daniele Tissone, aveva detto al Fatto.it: “Se quel gesto lo avesse fatto un poliziotto ‘comune’, sarebbe stato sanzionato disciplinarmente”. Parole che, martedì sera, hanno spinto il Sap, il sindacato autonomo dei poliziotti guidato fino a pochi mesi dall’attuale parlamentare della Lega Gianni Tonelli, a scrivere un duro comunicato contro Tissone, accusato di aver “strumentalizzato” la vicenda.
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