È passato oltre un anno dalla firma dell'ultimo contratto di lavoro (triennio economico 2016 - 2018) che, stabilizzando il bonus 80 euro e assieme ai nuovi parametri legati al riordino, ha messo nelle nostre tasche aumenti netti medi di 120 netti.
Basta fare un paragone rispetto agli ultimi stipendi percepiti prima del citato bonus. Aumenti comunque INSUFFICIENTI per un blocco contrattuale che proseguiva dal 2009.
Resta però il problema della parte normativa, che il precedente esecutivo e l'attuale governo si erano impegnati a portare avanti prima possibile.
Al momento, assieme alle scarse risorse previste nella legge di stabilità per il rinnovo del nuovo contratto 2019 - 2021 (in arrivo 18 euro lordi al mese), registriamo una inerzia totale del governo per la parte normativa che è parimenti importante. Per questo abbiamo chiesto l'immediata convocazione dei tavoli, coinvolgendo in questa battaglia anche la maggior parte delle altre organizzazioni sindacali della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria.
Il governo adesso, al di là degli spot, è chiamato alla prova dei fatti.

 

Il Segretrario Generale
Daniele Tissone

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