Editoriale di Daniele Tissone

Sono passati 27 anni, ma per molti di noi, soprattutto per chi come me ha qualche capello bianco, sembra ieri. Perché l'attentato di Capaci, la morte di Giovanni Falcone e della moglie, la strage dove la Polizia di Stato ha pagato il prezzo più alto con l'uccisione di Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani e il ferimento di Paolo Capuzza, Gaspare Cervello e Angelo Corbo, ha rappresentato davvero uno spartiacque nella lotta dello Stato alla mafia.
La stagione delle stragi mafiose, sulle quali deve ancora essere scritta una pagina di verità, soprattutto sui mandanti, ha segnato uno dei momenti più negativi della storia del nostro Paese.
Le forze dell'ordine hanno pagato un prezzo altissimo che ha visto cadere oltre un centinaio di lavoratrici e lavoratori in divisa impegnati in attività investigative, di scorta e di tutela nel contesto della prevenzione e del contrasto  a questa particolare quanto aggressiva forma di criminalita.
Non dimentichiamolo mai.
Non dimentichiamolo per chi non c'è più.
Non dimentichiamolo oggi perché i poliziotti continuano a rischiare ogni giorno. 

Il Segretario Generale 

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