di Daniele Tissone

Con la nomina dei sottosegretari, il governo è pienamente operativo ed è dunque ora che si avvii un percorso di concretezza per quel che riguarda i temi della sicurezza. La recente convocazione delle parti sociali per un confronto sulla prossima legge di stabilità, dove dovranno essere trovate quelle risorse per i contratti che il precedente esecutivo non ha mai messo in cantiere, rappresenta un primo passo importante. Ma non basta. Per i poliziotti e per chi veste una divisa le priorità sono almeno 4, tutte ereditate dal ministro uscente che è stato un campione di promesse non mantenute. Stiamo parlando del contratto, del riordino, delle assunzioni e della previdenza complementare. Oggi come ieri, più di ieri saremo un martello nei confronti dell'esecutivo Conte bis. Il contatore che implacabile campeggia sul nostro sito internet nazionale parla chiaro: va in primis rinnovato il contratto di lavoro del personale del comparto sicurezza e difesa, scaduto ormai da oltre 260 giorni. Bisogna avviare i tavoli e cominciare a porre le condizioni per le trattative del contratto. Inoltre, vanno immesse nuove risorse per i correttivi del riordino delle carriere e delle funzioni di polizia, la cui delega scadrà il 30 settembre. La partita ad oggi è in corso e come abbiamo già scritto non è possibile fare le nozze coi fichi secchi. Va avviato poi un ulteriore piano straordinario di assunzioni, considerato il preoccupante picco negativo del turn-over che non consente un utile passaggio di testimone nei tempi dovuti. Non possiamo dimenticarci dei tanti ragazzi idonei traditi da 14 mesi di promesse e speranze: noi siamo e saremo sempre al loro fianco. Infine, ma non meno importante, la questione della previdenza complementare. Tema annoso, ma almeno bisogna cominciare a parlarne. Perché i poliziotti più giovani non possono diventare i nuovi poveri di domani. Queste sono le priorità per il nuovo governo, queste sono le priorità dei poliziotti, queste sono le priorità del Silp Cgil. Qualora non venissero tradotte in realtà, il rischio che si corre sarà quello di ripetere la recente politica degli annunci alla quale non sono seguiti risultati concreti. Cercheremo di non permetterlo.

Segretario Generale Silp Cgil

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