L'episodio accaduto nei giorni scorsi alla stazione di Roma Termini, con l'operatore della Polizia Ferroviaria che ha sparato ad un aggressore armato di coltello, mette in luce, ancora una volta, le difficoltà che incontrano i nostri colleghi durante le operazioni di polizia, per così dire, border line.
L'obiettivo primario, nel caso in questione come in altri dove purtroppo le cose non sono andate così bene, è sempre quello di salvaguardare l'incolumità dei cittadini da persone armate che manifestano alterazioni di natura psichica. Sulla questione dell'uso legittimo delle armi la magistratura chiarirà come sono andate le cose nell'ultima vicenda occorsa a Roma. Siamo fiduciosi.
Certo fatti di questo tipo sono sempre più presenti e allora le strade che abbiamo davanti per tutelare l'operatore di polizia e cittadini sono due: da un lato una sempre maggiore e costante formazione sul versante delle tecniche operative; abbiamo istruttori preparatissimi e abbiamo il primato su questa materia tra tutte le forze di polizia.
Bisogna investire in formazione. Dall'altro, al di là della pistola elettrica taser, il cui utilizzo e i relativi aspetti tecnici sono tuttora oggetto di approfondimento, perché non pensare all'introduzione di capsicum balistici, già in uso negli Usa e ad alcune polizie europee, che senza particolari controindicazioni possono permettere di colpire un aggressore anche a una certa distanza, sicuramente maggiore rispetto agli attuali spray al peperoncino oggi in dotazione? È una proposta che certamente può essere valutata e discussa, a nostro avviso.
Daniele Tissone
Segretario Generale Silp Cgil