Giustizia: Silp Cgil, riforma rischia indebolire azione

Stato (ANSA) - ROMA, 07 DIC - "La riforma della giustizia proposta dal ministro Nordio rischia di indebolire l'azione dello Stato, delle forze di polizia e della magistratura nella lotta alla criminalità organizzata. Soprattutto per quel che riguarda le intercettazioni". Lo dice il segretario del sindacato di polizia Silp Cgil Pietro Colapietro sottolineando che "non si può buttare il bambino assieme all'acqua sporca: se c'è un problema di riservatezza delle intercettazioni si intervenga su quello". Da due anni, prosegue il sindacato, "è in vigore la riforma Orlando e ci chiediamo se stia davvero funzionando. Le intercettazioni telefoniche e ambientali rappresentano un fondamentale strumento nella lotta alle mafie e alla criminalità organizzata. Si parli con chi fa polizia giudiziaria, con chi lavora nelle squadre mobili, con chi è impegnato in prima linea rischiando quotidianamente la vita". Anche sull'eventuale abolizione dell'obbligatorietà dell'azione penale, il sindacato è critico: "occorre meditare, perché il pubblico ministero rischia di essere soggetto all'esecutivo e perché le priorità dell'azione penale sarebbero decise dalla politica". Infine, il Silp Cgil chiede di "riflettere bene" sulla possibilità che venga data l'impunità al corrotto che collabora. "Esiste già una attenuante speciale nel codice penale e soprattutto - conclude Colapietro - la totale impunibilità oggi in Italia non viene garantita neppure ai pentiti di mafia" (ANSA)

 

GIUSTIZIA: SILP CGIL, 'RIFORMA NORDIO RISCHIA DI INDEBOLIRE AZIONE DELLO STATO' =

Roma, 7 dic. (Adnkronos) - "La riforma della giustizia proposta dal ministro Nordio rischia di indebolire l'azione dello Stato, delle forze di polizia e della magistratura nella lotta alla criminalità organizzata. Soprattutto per quel che riguarda le intercettazioni". Lo afferma, in una nota, Pietro Colapietro, segretario generale del sindacato di polizia SILP Cgil. "Non si può buttare il bambino assieme all'acqua sporca - dice Colapietro - se c'è un problema di riservatezza delle intercettazioni si intervenga su quello. Tra l'altro da 2 anni è in vigore la riforma Orlando, ci chiediamo se stia davvero funzionando. Le intercettazioni telefoniche e ambientali rappresentano un fondamentale strumento nella lotta alle mafie e alla criminalità organizzata. Si parli con chi fa polizia giudiziaria, con chi lavora nelle squadre mobili, con chi è impegnato in prima linea rischiando quotidianamente la vita". "Anche sull'eventuale abolizione dell'obbligatorietà dell'azione penale occorre meditare - continua Colapietro - perché il pubblico ministero rischia di essere soggetto all'esecutivo e perché le priorità dell'azione penale sarebbero decise dalla politica". "Infine, ma non meno importante - chiude il segretario generale del SILP Cgil - bisogna riflettere bene sulla eventualità di introdurre nel nostro ordinamento la non punibilità del corruttore che confessa. Esiste già una attenuante speciale nel codice penale e soprattutto la totale impunibilità oggi in Italia non viene garantita neppure ai pentiti di mafia". (Sod/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 07-DIC-22 15:33 NNNN

 

Intercettazioni: Silp Cgil, si rischia indebolire azione Stato =

(AGI) - Roma, 7 dic. - "La riforma della giustizia proposta dal ministro Nordio rischia di indebolire l'azione dello Stato, delle forze di polizia e della magistratura nella lotta alla criminalita' organizzata. Soprattutto per quel che riguarda le intercettazioni". Ad affermarlo e' Pietro Colapietro, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil. "Non si puo' buttare il bambino assieme all'acqua sporca - dice Colapietro -, se c'e' un problema di riservatezza delle intercettazioni si intervenga su quello. Tra l'altro da due anni e' in vigore la riforma Orlando, ci chiediamo se stia davvero funzionando. Le intercettazioni telefoniche e ambientali rappresentano un fondamentale strumento nella lotta alle mafie e alla criminalita' organizzata. Si parli con chi fa polizia giudiziaria, con chi lavora nelle squadre mobili, con chi e' impegnato in prima linea rischiando quotidianamente la vita". "Anche sull'eventuale abolizione dell'obbligatorieta' dell'azione penale occorre meditare - continua Colapietro - perche' il pubblico ministero rischia di essere soggetto all'esecutivo e perche' le priorita' dell'azione penale sarebbero decise dalla politica". "Infine, ma non meno importante - conclude il segretario generale del Silp Cgil -, bisogna riflettere bene sulla eventualita' di introdurre nel nostro ordinamento la non punibilita' del corruttore che confessa. Esiste gia' una attenuante speciale nel codice penale e soprattutto la totale impunibilita' oggi in Italia non viene garantita neppure ai pentiti di mafia". (AGI)Red/Bas 071442 DIC 22 NNNN

 

GIUSTIZIA. SILP CGIL: RIFORMA NORDIO RISCHIA INDEBOLIRE AZIONE STATO

(DIRE) Roma, 7 dic. - "La riforma della giustizia proposta dal ministro Nordio rischia di indebolire l'azione dello Stato, delle forze di polizia e della magistratura nella lotta alla criminalità organizzata. Soprattutto per quel che riguarda le intercettazioni". Lo afferma, in una nota, Pietro Colapietro, segretario generale del sindacato di polizia SILP Cgil. "Non si può buttare il bambino assieme all'acqua sporca- dice Colapietro- se c'è un problema di riservatezza delle intercettazioni si intervenga su quello. Tra l'altro da 2 anni è in vigore la riforma Orlando, ci chiediamo se stia davvero funzionando. Le intercettazioni telefoniche e ambientali rappresentano un fondamentale strumento nella lotta alle mafie e alla criminalità organizzata. Si parli con chi fa polizia giudiziaria, con chi lavora nelle squadre mobili, con chi è impegnato in prima linea rischiando quotidianamente la vita". "Anche sull'eventuale abolizione dell'obbligatorietà dell'azione penale occorre meditare- continua Colapietro- perché il pubblico ministero rischia di essere soggetto all'esecutivo e perché le priorità dell'azione penale sarebbero decise dalla politica". "Infine, ma non meno importante- chiude il segretario generale del SILP Cgil- bisogna riflettere bene sulla eventualità di introdurre nel nostro ordinamento la non punibilità del corruttore che confessa. Esiste già una attenuante speciale nel codice penale e soprattutto la totale impunibilità oggi in Italia non viene garantita neppure ai pentiti di mafia". (Com/Red/Dire) 18:49 07-12-22 NNNN

 

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