Sono passati 31 anni dalle stragi di mafia che hanno cambiato per sempre la vita del nostro Paese e sulle quali una verità storica e processuale ultima e definitiva non è ancora stata scritta. Oggi abbiamo il dovere civile e morale di ricordare il sacrificio estremo del giudice Paolo Borsellino, della prima poliziotta uccisa in servizio Emanuela Loi e degli altri agenti della scorta che hanno perso la vita: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. Un ricordo indelebile che sprona ogni giorno le lavoratrici e i lavoratori in divisa, consapevoli del sangue versato da chi ci ha preceduto. Quel sangue grida ancora giustizia e non può essere dimenticato. Perché l'identità è memoria. Noi, poliziotte e poliziotti democratici, siamo e dobbiamo essere eredi di quella memoria e di quella storia. Adesso e sempre!