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>>>ANSA/ Spending review: sindacati polizia pronti mobilitazione
Incontro con Alfano insoddisfacente, piano tagli uffici prosegue
(ANSA) - ROMA, 25 MAR - Sindacati di polizia sul piede di
guerra dopo l'incontro di oggi pomeriggio con il ministro
dell'Interno, Angelino Alfano. Il titolare del Viminale ha
provato a rassicurarli sull'impatto della spending review, ma le
organizzazioni hanno lasciato il ministero insoddisfatti
annunciando mobilitazioni del personale in divisa contro "i
tagli selvaggi".
Il ministro ha ribadito che non ci sara' "un passo indietro
sulla sicurezza delle nostre citta': non dobbiamo fare risparmi
sul sistema della sicurezza ma renderlo piu' efficiente". E
dunque, ha aggiunto, "non devono essere lanciati allarmi
ingiustificati perche' abbiamo in mente un meccanismo che renda
piu' efficiente la macchina della sicurezza, perche' nessun
sistema puo' dirsi immune da disfunzioni e sprechi".
Al tavolo dei sindacati Alfano si e' presentato dialogante ed
attento alle rivendicazioni dei rappresentanti. Il piano
predisposto dal Dipartimento della pubblica sicurezza che
prevede il taglio di quasi 300 uffici? E' "solo un'ipotesi di
lavoro che puo' esser rivista", ha detto, assicurando attenzione
alle richieste di sblocco dei tetti salariali e di riordino
delle carriere, l'apertura di una tavolo sul contratto, nonche'
l'impegno a far fruttare a favore delle forze dell'ordine il
Fondo unico giustizia (oltre 3 miliardi di euro provenienti da
confische alla criminalita' organizzata).
Le parole del ministro non hanno pero' convinto i sindacati.
Alfano, ha commentato Gianni Tonelli, presidente nazionale del
Sap, "ha voluto prendere tempo, far decantare il problema mentre
c'e' la campagna elettorale, ha detto che terra' conto delle
nostre indicazioni, che nulla e' ancora deciso, ma intanto il
piano per tagliare circa 300 presidi di polizia va avanti ed e'
esecutivo. Vogliono soltanto drenare un po' di soldi e questa
spending review non servira' a nulla se non a sfoltire gli
organici delle forze dell'ordine". La vera strada, ha aggiunto,
"sarebbe quella di unificare le forze di polizia (sono 5 quelle
nazionali, piu' polizia locale e vigili urbani), cosi' ci
sarebbero efficienza e risparmi, ma e' una strada che non si
vuole percorrere".
Sulla stessa linea il segretario del Siulp, Felice Romano,
che ha espresso il suo "no a tagli selvaggi dei presidi. Prima
di predisporre qualsiasi piano di razionalizzazione e' necessario
procedere al riordino del sistema sicurezza. Non si puo' decidere
alcuna ridislocazione dei presidi se prima non si chiarisce
quale sistema si vuole. Revisione ordinamentale del personale e
revisione dei presidi - ha sottolineato - devono viaggiare
all'unisono: solo cosi' si puo' avere un risultato migliore.
Diversamente ci sara' un semestre europeo molto tempestoso per le
inevitabili manifestazioni dei poliziotti".
Daniele Tissone, segretario del Silp-Cgil, ha chiesto "atti
concreti per un modello si sicurezza non costruito
sull'emergenza, ma piu' funzionale alle esigenze dei cittadini,
reperendo anche le necessarie risorse per le retribuzioni dei
poliziotti, minacciate dal blocco degli assegni derivanti da
anzianita' e promozioni". (ANSA).

NE
25-MAR-14 20:13 NNNN

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