Alfano: "Inchiesta sull'utilizzo della scorta di Scajola" (fonte Repubblica.it)

L'annuncio conferma l'accertamento del Viminale sul modo in cui l'ex ministro dell'Interno disponeva degli agenti. Mettendoli anche a disposizione di Chiara Rizzo, moglie del latitante Matacena. Fonti giudiziarie francesi: presto estradata

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano (ansa) ROMA - "E' già stata avviata un'inchiesta da parte del nostro dipartimento della pubblica sicurezza sull'utilizzo della scorta da parte di Claudio Scajola" anche dopo anni dalla fine del suo incarico di ministro dell'Interno. Lo afferma Angelino Alfano, ad Agorà, su Raitre. "Il punto - ha precisato infatti l'attuale ministro dell'Interno - è l'uso che è stato fatto della scorta: abbiamo guardato le carte e disposto un'analisi sull'uso che sarà appurato dall'inchiesta".

L'ispettore del Viminale è arrivato ieri pomeriggio in questura a Imperia, presso la quale i quattro agenti della scorta di Scajola erano in forza. Attraverso le loro note di servizio, il funzionario ministeriale dovrà accertare se ci sono state o meno delle irregolarità e illeciti amministrativi o penali, come il peculato. I servizi dei quattro agenti dipendevano dal capo di gabinetto, nonché funzionario della Digos, Alessandro Asturaro.

A far scattare la verifica del Viminale, i due aggettivi con cui i magistrati di Reggio Calabria hanno definito il modo in cui l'ex ministro Scajola, arrestato per aver favorito la latitanza dell'imprenditore ed ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, disponeva degli uomini della sua scorta: "improprio " e "spregiudicato". Soprattutto per aver messo quegli uomini a disposizione di Chiara Rizzo, moglie di Matacena fermata due giorni fa a Nizza al rientro da Dubai, dove suo marito è latitante dopo essere stato condannato in via definitiva per concorso in associazione mafiosa, nello specifico la 'ndrangheta.

"Secondo lei - viene chiesto ad Alfano - c'è stato un uso distorto, come dicono i magistrati della Dia calabrese? "Questo sarà appurato dalla apposita inchiesta in corso", la risposta del ministro, che aggiunge: "E' ovvio, ogni abuso va evitato, ma non voglio anticipare nessuna conclusione, c'è un'inchiesta avviata e attendiamo l'esito del procedimento tecnico".

In alcune intercettazioni telefoniche, che fanno parte dell'ordinanza di custodia cautelare, emerge che Scajola disponeva della scorta e di alcuni poliziotti in forza al Viminale in modo improprio "con spregiudicatezza - scrive il pm - tanto che Scajola si spinge a dare disposizioni che la scorta si rechi all'estero senza 'gli attrezzi'".

I contatti registrati tra Scajola e gli uomini della scorta, secondo il giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria, Olga Tarzia, "erano parte attiva e determinante per garantire agevoli spostamenti nel territorio italiano della moglie di Matacena". Il 10 maggio scorso, su questo fronte, lo stesso questore di Imperia, Pasquale Zazzaro, ha dato incarico di eseguire un'ispezione per verificare se vi sia stato un uso non corretto della scorta e la regolarità delle relative procedure amministrative.

Il segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, Daniele Tissone, parlando con AdnKronos, evidenzia la contraddizione: "Non esistono controlli interni per il personale addetto alle scorte, né una verifica dell'operato da parte dell'amministrazione di appartenenza. Quando però emergono fatti come quelli imputati alla scorta di Scajola, scatta la sanzione".

Quanto alla estradizione dalla Francia di Chiara Rizzo, giungono indiscrezioni dalla Procura di Aix en Provence. Che, secondo fonti giudiziarie francesi, ha "verificato nell'udienza di ieri che non esistono cause ostative all'estradizione e che c'è la volontà di tornare in Italia. Madame Rizzo dovrà essere estradata in Italia il prima possibile".

La signora Matacena è attualmente nel centro di detenzione femminile delle Baumettes, a Marsiglia, dove è in attesa di essere trasferita domani alla Procura di Aix en Provence davanti al procuratore generale Jean Marie Huet, che dovrà pronunciarsi sulla sua estradizione in Italia. Secondo quanto appreso, Chiara Rizzo si trova in una cella singola della sezione femminile che ospita oltre 80 detenute.

 

http://www.repubblica.it/politica/2014/05/13/news/alfano_aperta_inchiesta_su_scorta_scajola-85986017/  

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Le scorte: “In troppi a portare a fare shopping il potente di turno” (fonte: articolotre.com)

-Redazione-Levata di scudi  dei sindacati di polizia contro gliabusi delle scortedopo l'annuncio del ministro dell'Interno Angelino Alfano dell'avvio di un'inchiesta "sull'utilizzo della scorta da parte di Scajola" anche dopo anni dalla fine del suo incarico di titolare del Viminale.

"Il punto – ha spiegato Alfano – è l'uso che è stato fatto della scorta da parte dell'ex ministro dell'Interno".

Compagni di shopping o autisti per visite ai parenti.E' questo, a volte, il destino degli agenti incaricati di proteggere le personalità a rischio. ''Troppe scorte sono costrette ad accompagnare il potente di turno a fare compere o in visita ai famigliari. E' un fenomeno generale che va oltre le polemiche sul presunto utilizzo della scorta di Scajola, casi del genere avvengono da anni'', dice all'Adnkronos Oronzo Cosi, segretario generale della Uil polizia.

''Il problema è che la persona tutelata non può essere lasciata sola per ragioni di sicurezza, quindi accade che il personale di scorta si trovi a dover compiere attività improprie. E spesso – rileva Cosi – si tratta di persone molto potenti, che con una telefonata possono allontanare gli agenti che resistono o fanno obiezioni. E' chiaro quindi che il personale può trovarsi in imbarazzo e in difficoltà''.

Anche per Antonio De Lieto, segretario generale del Lisipo, ''episodi di abuso ci sono sempre stati, ben prima di quest'ultimo caso. E' un servizio molto delicato, bisognerebbe mantenere solo le scorte a tutela di altissime personalità istituzionali, i politici invece – osserva – dovrebbero pagarsele di tasca propria''.

''Ci manca pure che ora alla sbarra finiscano i poliziotti spediti a comprare le calze ci sarebbe dabuttare le manette e il tesserino per aria, se a pagare fossero ancora una volta i servitori dello Stato'', dice Franco Maccari, segretario generale del Coisp, il Sindacato indipendente di Polizia. ''I sindacati di Polizia – rimarca il leader del Coisp – denunciano da una vital'uso 'allegro' dei servizi di protezione,e nessuno ci ha mai ascoltato. Dovremmo pretendere che venga indagato chi non ha indagato?''

Anche per la leader dell'Associazione Funzionari di Polizia, Lorena La Spina, ''l'utilizzo disinvolto ed irresponsabile degli uomini e dei mezzi delle Forze dell'ordine destinati a garantire la sicurezza dei soggetti ritenuti 'a rischio', non appare in alcun modo giustificabile. Oltre che ricadere sulla collettivita' e indirettamente anche su tutti coloro che davvero hanno bisogno dei servizi di protezione assicurati da Polizia e Carabinieri, tali inaccettabili condotte pregiudicano gravemente la dignità professionale di operatori che svolgono con serietà, sacrificio ed abnegazione un'attività preziosa e in molti casi per nulla gratificante''.

A chiedere ''chiare regole di ingaggio per evitare che i poliziotti impegnati nei servizi di scorte siano esposti alle intemperanze dirichieste assurde''è poi il segretario generale del Siap, Giuseppe Tiani. ''Le scorte – sottolinea il leader del Siap – devono esserelimitate ai casi di assoluta necessità, quando cioè sono conclamati i rischi a cui sono esposte le persone. Anche per le figure istituzionali, va fatta una selezione più stringente. Ma il primo passo da compiere – ribadisce Tiani – è rivedere la disciplina con nuove regole di ingaggio in tema di scorte per gli operatori preposti a questo servizio''.

''La mancanza di controlli interni deresponsabilizza il personale addeto alle scorte'', sottolinea Daniele Tissone, segretario generale del Silp Cgil. ''Non esistono controlli interni per il personale addetto alle scorte- denuncia Tissone – né una verifica dell'operato da parte dell'amministrazione di appartenenza. Quando però emergono fatti come quelli imputati alla scorta di Scajola, scatta la sanzione. Una vera e propria contraddizione – rimarca il Silp Cgil – perchè in questo modo si scarica sempre la responsabilità sui singoli operatori''.

fonte: http://www.articolotre.com/2014/05/le-scorte-in-troppi-a-portare-a-fare-shopping-il-potente-di-turno/

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Oggetto: Agorà Rai Tre: Tissone (Silp Cgil), Capo Polizia ha chiesto inchiesta su scorta Scajola ( fonte: Agenparl)

  

AGORA'RAI TRE: TISSONE (SILP CGIL), CAPO POLIZIA HA CHIESTO INCHIESTA SU SCORTA SCAJOLA
 

 http://www.agenparl.com/?p=35048
 
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