Dall'inizio della crisi carceri più piene del 28% e più reati

I dati aggiornati del ministero dell'Interno diffusi in occasione dell'incontro di Palermo sul crimine. Caparini: «Non si cancelli la carcerazione preventiva per i reati gravi»

Dal 2007, anno di inizio della crisi, al 2013, la popolazione delle carceri italiane è aumentata del 28%, circa 14mila nuovi detenuti, con un incremento degli italiani maggiore rispetto a quello degli stranieri (+34% contro +20%).
È uno dei dati del ministero dell'Interno, che sarà oggetto di analisi dell'XI Icpc Colloquium su mobilità e prevenzione del crimine, in programma sino a mercoledì 19, al Castello Utveggio di Palermo. Le tipologie di reato più diffuse sono furti e droga (25%), seguiti dai reati contro la persona (19%). Mentre per quanto riguarda gli omicidi, nel 2013 l'Italia presenta il tasso più basso degli ultimi 150 anni, con una stima di 480 omicidi consumati e 1207 tentati omicidi. I reati commessi dagli stranieri sono legati nella maggior parte dei casi alla legge sull'immigrazione (91%) e la prostituzione con un'incidenza del 78%.
Il 40% dei detenuti per spaccio e produzione di stupefacenti sono stranieri, incidenza che scende al 31% per i detenuti per reati contro la persona, al 29% per i reati contro il patrimonio e al 9% per i reati legati alle armi. «L'aumento del 2,6% dei reati nel corso del 2013 con quasi tre milioni di denunce, in crescita del 2,6% rispetto al 2012 non è un buon segnale», afferma il segretario del Silp Cgil Daniele Tissone che spiega come «nonostante si registri un positivo aumento delle persone denunciate e/o arrestate, un tale trend dovrebbe far riflettere circa l'opportunità di sopprimere oltre 260 uffici di Polizia nel nostro Paese». Secondo Tissone, anche l'aumento generale del 20% dei reati informatici connessi con la maggiore diffusione delle tecnologie digitali «va in netta controtendenza con quella che è la volontà odierna di sopprimere il 90% delle sezioni di Polizia postale e delle telecomunicazioni oggi deputate al contrasto di frodi, violazioni di password e privacy, stalking e pedopornografia».
Malgrado l'aumento dei crimini, e quindi dell'allarme sociale, in Parlamento è in discussine la proposta di legge sulle misurecautelari.
E, «per alcuni reati di gravissimo allarme sociale, come la violenza sessuale o l'omicidio volontario», ricorda il deputato del Carroccio Davide Caparini, «non è più prevista la carcerazione preventiva. La carcerazione non dipenderà dalla gravità e dalle modalità del reato commesso, ma unicamente dai precedenti. Noi ribadiamo che per i reati di gravissimo allarme sociale l'obbligo della carcerazione preventiva è doverosa quanto necessaria. Crediamo che la sicurezza dei cittadini sia un valore fondamentale. La Lega Nord ribadisce la ferma contrarietà a nuove leggi per la concessione di amnistie e indulti e dice sì al rimpatrio dei 22mila detenuti stranieri che oggi albergano nelle nostre galere e alla costruzione di nuove carceri. Invece, con queste norme, il governo dà l'ennesima picconata alla certezza della pena. Questo è il governo dei clandestini, dei criminali scarcerati e dell'impunità». «È evidente - ha affermato ancora il parlamentare leghista - che in questo Paese con 24mila detenuti imputati e 13mila in attesa di sentenza di primo grado l'abuso della carcerazione preventiva è nelle cifre, ma è altrettanto vero che la soluzione che indica il governo è un vero e proprio smantellamento dell'istituto. La carcerazione preventiva nasce come misura di tutela e di garanzia a fronte della pericolosità sociale, e solo a causa di un suo uso distorto si è trasformata in anticipazione della pena». Sempre a margine del dibattito sulla sicurezza, ieri il sindaco di Padova, Massimo Bitonci, ha rilevato come «le denunce di furti nelle abitazioni, su tutto il territorio provinciale padovano, sono cresciute del 18% nell'anno 2013. La nostra Giunta si è insediata da cinque mesi e sta lavorando per riportare sicurezza e legalità in città. I predoni, tuttavia, non conoscono confini e operano indifferentemente in centro come in periferia e nel resto della provincia, spostandosi rapidamente, contando su alloggi di fortuna che vengono occupati abusivamente e utilizzati come deposito di strumenti e refurtiva».
«Lo sgombero dell'appartamento di un'anziana signora in via Vittorio Veneto, devastato da alcuni tunisini - ha detto ancora Bitonci - arriva qualche giorno dopo la scoperta, a pochi metri di distanza in linea d'aria, lungo strada Battaglia, di un ricovero di predoni moldavi, improvvisato all'interno di un ex locale pubblico. Di fronte a questa emergenza occorre fare squadra: proporrò ai sindaci dei comuni contermini, senza ulteriori spese né oneri, senza creare nuovi carrozzoni, senza interferire con il lavoro delle Forze di Polizia e dei Carabinieri, ma anzi valutando insieme ulteriori e proficue forme di collaborazione, di creare una rete di Polizia Intercomunale della Grande Padova, che si occupi di controllo del territorio, sgombero di locali occupati abusivamente, lotta alla criminalità e all'immigrazione clandestina». "A proposito di quest'ultimo punto - ha concluso il sindaco - ricordo che è stato il Governo, in concorso con il Movimento 5 Stelle, a ridurre le nostre possibilità di combattere un fenomeno che è correlato a quello dell'aumento dei reati, anche predatori. Ecco perché servono nuove soluzioni».

fonte: La Padania 17 novembre 2014

http://www.lapadania.net/Detail_News_Display?ID=5602&typeb=0&Dall-inizio-della-crisi-carceri-piu-piene-del-28-e-piu-reati

 

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