Il ddl di stabilità 2016 e il vuoto che riguarda la sicurezza. Editoriale di Daniele Tissone

Da una prima analisi del disegno di legge di stabilità 2016 - almeno sulla base delle versioni finora giunte a noi - riscontriamo, nostro malgrado, un pesante vuoto in relazione alle questioni che riguardano il comparto sicurezza.
Oltre alla mancanza di risorse per il rinnovo contrattuale (la somma prevista è a dir poco uno schiaffo in faccia al pubblico impiego e alla nostra categoria), si mantiene il turn-over al 55% (anche se per il restante pubblico impiego è stato fissato al 25%), con evidenti ricadute sulla funzionalità degli apparati e sull'elevazione dell'età media del personale, elemento questo che, per il nostro particolare lavoro, è fattore fondamentale e di particolare incidenza per l'efficienza del servizio.
Nessuna risorsa viene altresì prevista per il riordino delle carriere, anche se il progetto che il governo sta perseguendo è quello di un costo ad invarianza di spesa, magari con la riduzione degli organici e, pure su questo importante punto, il Silp Cgil non potrà non dire la sua.
Pertanto, qualora le cose non dovessero cambiare, e noi vi garantiamo che faremo di tutto per cambiarle, ci sembra assolutamente inconcepibile un simile "vuoto sul versante della sicurezza", sia perché il nostro organico è già carente e sia perché, la sicurezza, come troppe volte abbiamo sottolineato, non può venire considerata alla stregua di un costo ma, bensì, al pari di un investimento.
Da una rapida lettura dell'insoddisfacente testo emerge, altresì, una riduzione nella missione di spesa che riguarda "ordine pubblico e sicurezza" dello stato di previsione del Ministero dell'Interno, riguardante il "servizio permanente dei CC per la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica" e "la pianificazione e coordinamento delle forze di polizia".
A queste riduzioni di spesa, ammontanti a circa 500 milioni di euro, riteniamo opportuno dedicare ulteriori quanto necessari approfondimenti per capirne le finalità e le eventuali ricadute operative.
Negativo è, pertanto, il giudizio che il Silp Cgil dedica a quest'ultimo testo che, lo ricordiamo, giunge - ancora una volta - di soppiatto e nella maniera più irrituale possibile a dimostrazione della scarsa considerazione che questo esecutivo intende dare ad organizzazioni che rappresentano milioni di lavoratori.
Ma se è vero che tutto ciò già ce lo aspettavamo non faremo mai, al contrario, l'abitudine a simili comportamenti che nascondono - a nostro modesto modo di vedere - la paura che si ha del sindacato soprattutto quando questo è determinato nel far valere i diritti delle persone che da troppo tempo subiscono simili, ingiusti comportamenti .
A tale proposito va ricordato che il Silp Cgil, a sostegno del rinnovo contrattuale, era già sceso in Piazza insieme a FP Cgil davanti al Viminale il 4 Agosto del 2012 nonché a Luglio 2015 di quest'anno sotto Palazzo Vidoni insieme a Cgil Cisl e Uil, la nostra era l'unica organizzazione sindacale della Polizia presente. Rispediamo pertanto indietro le ingiuste critiche che ci vengono in queste ore così goffamente rivolte.
Il Silp Cgil non vuole, altresì, replicare in alcun modo al linguaggio di bassa lega utilizzato da chi ci sta pesantemente criticando perché abbiamo rispetto per i lavoratori come anche per chi li rappresenta seppure in tal modo.
I fatti ci hanno sempre dato ragione come nel caso dello sblocco del tetto salariale o della mancata armonizzazione pensionistica i cui vantaggi sono sotto gli occhi di tutti i colleghi che ne hanno beneficiato e che ne beneficeranno in futuro.
Non è con la caciara generalizzata, con le offese gratuite o con le strumentalizzazioni che si fa il bene degli operatori. Noi del Silp Cgil, cerchiamo di ricordare tutto ciò in primis a noi stessi e, per tale motivo, sappiate che non arretreremo di un passo sul terreno della difesa dei diritti di ognuno di noi a cominciare dalla battaglia tesa a modificare il ddl in questione.
Sostenete sempre il Silp, difendete, insieme a noi, i diritti messi costantemente in pericolo da un esecutivo incurante dei bisogni di chi svolge un'attività particolare è difficile come la nostra.

Daniele Tissone Segretario Generale Silp Cgil

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