Editoriale del Segretario Generale Daniele Tissone

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La Revisione dei ruoli della Polizia di Stato è oggi un opportunità oppure no? Per noi del SILP CGIL la risposta è semplice: "Sarà un’opportunità vera se sarà garantita l'effettiva valorizzazione di tutti i ruoli."

 

I sostenitori del Riordino asserirebbero che finalmente, dopo anni di attese, la Polizia di Stato e le altre forze di Polizia potranno vedersi riconoscere quello che, nel pubblico impiego, è passato con l’espressione “Riqualificazione”, da noi rivendicata nel tempo, spesso con non sempre tanta convinzione e con il titolo “Riordino delle Carriere” e che oggi, con il termine “Revisione dei ruoli delle forze di Polizia” – in virtù dell'art. 8, comma 1, lettera a), della Legge 7 agosto 2015, n. 124 – “Deleghe   al   Governo   in   materia   di   riorganizzazione   delle  amministrazioni pubbliche” –, potrà concretizzarsi attraverso l'adozione di uno o più decreti legislativi da emanare entro il 28 agosto 2016 (un anno dalla data di entrata in vigore della legge n. 124 del 2015), nonché entro un anno dall'adozione dei medesimi decreti, attraverso eventuali decreti legislativi "correttivi", ancorati agli stessi principi di delega; l'intervento potrà essere attuato con gradualità, sulla base di un processo riformatore per fasi successive, anche in relazione ai tempi necessari per provvedere alla razionalizzazione dei presidi di polizia e all'assorbimento del Corpo forestale dello Stato e, quindi, anche agli ulteriori risparmi che potranno essere "reinvestiti", in parte, nella revisione dei ruoli.

A quanti asseriscono che con la “Revisione dei ruoli delle forze di Polizia” si sia "consumato il baratto per la soppressione dei presidi di Polizia", diciamo subito che così non è.

Tutt’altro, esso è il risultato della forte azione rivendicativa e di tutela della categoria che il SILP CGIL e parte del panorama sindacale hanno portato avanti con l’Amministrazione della P.S., con il Governo e con i gruppi parlamentari.

La dimostrazione? 

Genesi ed evoluzione del DDL della richiamata legge, che nella fase iniziale (presentazione e discussione al Senato della Repubblica) non prevedeva alcuna “Revisione dei ruoli delle forze di Polizia” ma, solamente, il “Progetto di riorganizzazione delle forze di Polizia” attraverso la razionalizzazione e il potenziamento dell'efficacia  delle funzioni di polizia e la revisione della dislocazione dei presidi di polizia sul territorio, al fine di favorire una migliore cooperazione sul territorio delle Forze di polizia, superando eventuali sovrapposizioni allo scopo di razionalizzare le risorse disponibili.

Solo in una seconda fase (discussione alla Camera dei Deputati), su input del SILP CGIL e di altri soggetti sindacali, è stato presentato e approvato un apposito emendamento che ha integrato il DDL e che oggi ci dà la possibilità di parlare di “Revisione dei ruoli delle forze di Polizia”.

Pertanto, di fronte ad una scelta del governo di procedere alla riorganizzazione delle forze di Polizia (rispetto alla quale il SILP CGIL ha già espresso chiaramente le proprie riserve e preoccupazioni e che troverà una dura opposizione, ad iniziare dal prossimo incontro che si terrà il 25 p.v. con l'Amministrazione, qualora la stessa si dovesse tradurre in un indebolimento del sistema sicurezza offerto ai cittadini e in un aggravio delle condizioni di lavoro degli operatori di Polizia), si è pertanto riusciti a far prevedere, come conseguenza naturale del riassetto funzionale delle forze di Polizia, la “Revisione dei ruoli delle forze di Polizia”, fortemente sentita dalla categoria.

Lo scorso 14 ottobre l’Amministrazione ha cosi consegnato alle OO.SS. una bozza di linee guida del “Progetto di riorganizzazione delle forze di Polizia” e di “Revisione dei ruoli delle forze di Polizia”, che noi del Silp Cgil, lo ribadiamo, abbiamo definito - allo stato - insoddisfacente, in quanto non definisce gli organici, né le modalità di inquadramento e perché è mancante della parte relativa alla riorganizzazione dei presidi delle forze di Polizia e di criteri oggettivi e coordinati che Polizia di Stato ed Arma dei carabinieri intendono adottare per poi verificare, in concreto, l’impatto che questi avrebbero nel complesso come nelle singole realtà, partendo dal presupposto che - per noi -, la filosofia di base è che "se dimagrimento deve essere a quel punto deve dimagrire il centro piuttosto che il territorio." 

Abbiamo espresso l’esigenza di conoscere nel dettaglio quanti operatori sono previsti in ciascun ruolo e ciascuna qualifica, nonché i meccanismi di inquadramento nell’ambito di ciascuno di essi sia nella fase transitoria di prima applicazione come a regime.

Il SILP CGIL ha altresì ribadito che la “Revisione dei ruoli delle forze di Polizia” deve concretizzarsi con un’effettiva valorizzazione di tutti i ruoli, partendo dagli Agenti, ricordando che lo stanziamento di 119 milioni di euro strutturali, disponibili dal 2016, sono destinati per legge ai provvedimenti normativi in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale non direttivo  e non dirigente  delle forze Armate e di Polizia.

L’atteggiamento sinora assunto dall’Amministrazione, poco chiaro in quelli che sono gli intenti sotto il versante della riorganizzazione dei presidi di Polizia e sotto quello della revisione dei ruoli di Polizia, ci induce alla prudenza prima di esprimere al momento un parere favorevole.

Anche perché dalla lettura della predetta bozza delle linee guida – benché incompleta – emerge un’articolazione delle qualifiche della Polizia di Stato che certamente valorizza gli attuali funzionari, attraverso la creazione dell’area dirigenziale, dove fare confluire il ruolo Commissari e quello Dirigenti, con una contrattazione a parte – segnatamente ai soli trattamenti accessori e alla parte normativa -  rispetto al resto del comparto; ma non si può dire la medesima cosa per i rimanenti ruoli, che vengono “schiacciati” verso il basso, a iniziare dal nuovo ruolo direttivo che dovrebbe sostituire il mai istituito ruolo direttivo speciale.

Infatti, mentre quest’ultimo avrebbe consentito agli Ispettori Superiori SUPS di diventare – anche se con l’inibizione della funzione di autorità di pubblica sicurezza - Vice Commissario, Commissario, Commissario Capo e Vice Questore Aggiunto, realizzando una carriera parallela al ruolo ordinario dei Commissari, il ruolo direttivo previsto con la revisione dei ruoli andrà a collocarsi sotto la nuova area dirigenziale, in capo alla quale permarranno, in esclusiva, le funzioni di autorità locale e provinciale di pubblica sicurezza e di responsabile dei servizi di ordine pubblico.

Per il ruolo degli Ispettori non si coglie - allo stato - alcuna valorizzazione.

Per il ruolo dei Sovrintendenti si osserva, paradossalmente, un “declassamento”, con l’accorpamento al ruolo sottostante, senza prevedere alcuna forma di valorizzazione, fortemente sollecitata dalla nostra Organizzazione, rivendicando procedure concorsuali agevolate per l’accesso alla qualifica di Vice Ispettore.

Rispetto all’unificazione dei ruoli “Agenti e Assistenti” e “Sovrintendenti” in un ruolo unico esecutivo il SILP CGIL si è, da sempre detto favorevole, rivendicando il dimezzamento delle qualifiche e prevedendo l’accesso alla qualifica di Vice Sovrintendente secondo le seguenti modalità: per anzianità, a ruolo aperto, con il mantenimento della sede di servizio; per un’aliquota attraverso concorsi già dopo alcuni anni di servizio; nella fase transitoria, procedure concorsuali agevolate per l’accesso alla qualifica di Vice Sovrintendente da parte degli Assistenti Capo.

Il SILP CGIL ha inoltre espresso forti riserve anche sull’intenzione dell’Amministrazione di costituire ai fini delle contrattazione un’”area di contrattazione della dirigenza” staccata dal resto del comparto, situazione che determinerebbe due distinti contratti di lavoro per chi veste la stessa uniforme, intravedendo - in una simile soluzione negoziale – dopo lo “schiacciamento” verso il basso di qualifiche e funzioni del personale non appartenente ai ruoli commissari e dirigenti – un progressivo e preoccupante distanziamento  retributivo, a svantaggio del comparto.

Si realizzerebbero, in tal modo, un insieme di fattori, ordinamentali ed economici, che porterebbero ad avere due Polizie: una di “seria A”, la prima con funzioni elitarie e ottime retribuzioni; la seconda, invece, di “serie B”, con funzioni di massa e modeste retribuzioni.

Il SILP CGIL, in forza di una simile preoccupazione, continuerà la propria battaglia affinché tutto ciò non si verifichi, affinché si preservi l’equità nel trattamento del personale, a garanzia della stessa istituzione della Polizia di Stato.

Perseguiremo le nostre finalità anche in solitudine, forti dei nostri principi e del convincimento di fare gli interessi di tutta la categoria.

A chi cerca di convincerci del contrario, accampando argomentazioni che nell’ambito del pubblico impiego sono contemplate un’”area di contrattazione della dirigenza” staccata dal resto del comparto, rispondiamo: “Non ci interessa”, rammentando che per le forze di Polizia è prevista una legislazione specifica anche per il rapporto di impiego, come disciplinato – da ultimo - dall’art. 19 dalla legge 183/2010.

Noi, sempre da parte di tutti gli operatori di Polizia!

Roma, 20 novembre 2015.

 

 

- Revisione dei ruoli della Polizia Stato - Editoriale
- Progetto riorganizzazione forze di Polizia e revisione dei ruoli della Polizia di Stato - bozza 14.10.15

 

 

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