Editoriale del Segretario Generale Daniele Tissone

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Legge di Stabilità 2016, parole e fatti…

           

Il bonus di 80 euro mensili per le forze dell'ordine sarà riconosciuto solo per il 2016 sotto forma di detrazione fiscale e non sarà pertanto utile ai fini previdenziali e pensionistici.

Questo è quanto è stato previsto con il testo della legge di stabilità approvato nei giorni scorsi dalla Camera che conferma la misura già approvata dalla Commissione Bilancio il 15 u.s.

Ciò conferma - con buona pace di chi sostiene il contrario -, che il bonus non avrà carattere strutturale ma sarà piuttosto "una tantum", connesso agli eventi eccezionali del Giubileo della Misericordia nonché nella lotta al Terrorismo.

Il predetto bonus riguarderà le forze di polizia, le forze armate, il personale dei vigili del fuoco come quello delle capitanerie di porto, un "benefit" di 960 euro su base annuale. 

Il contributo, come spiegato nella relazione tecnica, non ha natura retributiva, non è soggetto a contribuzione previdenziale e assistenziale e non concorre a formare il reddito complessivo ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, in sostanza una decontribuzione vera e propria che non avrà effetti sulla previdenza e sulla futura pensione.

Da una stima  dell'ufficio studi della Camera, il personale interessato è di circa 500 mila unità per una spesa di 500 milioni per il solo 2016, viene introdotta, al riguardo, una clausola di salvaguardia in caso di maggiori spese rispetto alle stime.

Rispetto al testo iniziale un subemendamento, approvato alla vigilia delle festività, ha allargato l'erogazione del bonus anche al personale delle capitanerie di porto, settore che era risultato escluso durante la prima stesura del testo presentato dal Governo.

Viene, invece, confermata l'esclusione dei lavoratori con trattamento "retributivo di tipo dirigenziale". 

Nel pacchetto delle modifiche sul comparto sicurezza e difesa si prevede, inoltre, l'anticipo dal 1/10/2016 al 1/3/2016 del termine a partire dal quale possono essere effettuate le assunzioni straordinarie nella Polizia di Stato, nell'Arma dei carabinieri e nel Corpo della Guardia di finanza autorizzate con gli articoli 16-ter del decreto legge sugli enti locali (Dl 78/2015) allo scopo di incrementare le attività di prevenzione e controllo del territorio e di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica in relazione allo svolgimento del Giubileo straordinario nonché a bandire per il 2016  un concorso nei limiti degli eventuali posti residui. 

Si prevede, altresì, l'autorizzazione alla spesa di euro 944.958 per l’anno 2016, di euro 973.892 per l’anno 2017 e di euro 1.576.400 annui a decorrere dall’anno 2018 da destinare a provvedimenti normativi diretti alla equiparazione del personale direttivo del corpo della Polizia penitenziaria ai corrispondenti ruoli della Polizia di Stato in relazione alla articolazione delle carriere e al trattamento giuridico del personale. 

Approvato anche un investimento da 150 milioni di euro sulla cybersicurezza e di 50 milioni di euro per migliorare la strumentazione delle forze di polizia e dei Vigili del Fuoco. Gli interventi e le amministrazioni cui destinare le somme sono determinati, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentiti i Ministri dell'interno, della difesa e della giustizia.

A questi fondi si aggiunge un ulteriore stanziamento di 245 milioni di euro (250 nella stesura originale) per il 2016 per sostenere interventi straordinari per la difesa e la sicurezza “nazionale in relazione alla minaccia terroristica”. Sempre nel pacchetto di legge è contemplato un credito di imposta per il 2016 finanziato con 15 milioni per le spese sostenute dai cittadini per l'istallazione di sistemi di video sorveglianza digitale e per contratti stipulati con istituti di vigilanza per prevenire attività criminali, bonus che vale per «persone fisiche non nell'esercizio di attività di lavoro autonomo o di impresa.

Queste le misure varate dal Parlamento in tema di sicurezza, un capitolo di spesa che, lo ricordiamo, negli anni ha visto decrementi considerevoli sul fronte degli investimenti (-7 miliardi di euro per le spese di sostentamento delle amministrazioni o per il personale), tagli che hanno ridotto enormemente le capacità di risposta nella lotta al crimine con riflessi non trascurabili sulle dotazioni, mezzi e strumentazioni in uso alle forze dell'ordine. 

Anche sul versante del turn-over, la ridotta capacità tesa a ripianare gli organici di tutte le forze di Polizia del Paese (- 55%) ha fatto diminuire, per la sola Polizia di Stato, di ben 5400 unità il personale passando dalle 108.000 unita del 2008 alle attuali 94.000, personale che ha, oggi, un'età media anagrafica di oltre 45 anni. 

Delle circa 2500 unita in meno - media annua dei pensionamenti per la sola Polizia di Stato - (il dato sarebbe superiore qualora fosse intervenuta l'armonizzazione del nostro sistema previdenziale), che produce ogni anno un -2,5% di carenza di organico, la previsione delle assunzioni straordinarie in occasione del Giubileo appare al momento ancora ben poca cosa se si considera che il pieno turnover lo si raggiungerà, a regime, non prima del 2017. 

Recuperare il "gap" sulle dotazioni, strumentazioni e mezzi non sarà anch'essa una cosa semplice, saranno necessari anni ma solamente se, a cominciare dalle prossime leggi di stabilità, si considererà la sicurezza quale un versante strategico ed essenziale per il bene del Paese; solamente agendo in controtendenza rispetto agli ultimi interventi in materia, che hanno portato ad una forma di decrescente calo degli indispensabili strumenti di cui hanno bisogno le forze dell'ordine, si potrà effettivamente annunciare una svolta. 

Anche la questione riguardante i 250 milioni di euro, diventati ora 245, destinati alla Difesa per il contrasto al terrorismo bypassa il ministero dell'Interno "che non viene coinvolto, neanche nella fase di individuazione degli obiettivi" è quantomeno assurdo il mancato coinvolgimento del viminale su un tema così importante che attiene a risorse che dovranno essere utilizzate per i droni e per apparecchiature tecnologicamente avanzate, un provvedimento che esclude la partecipazione dell'Interno che ha competenze e responsabilità politica in tema di sicurezza 

Siamo così in presenza di una legge di stabilità non all'altezza di affrontare il tema della sicurezza del Paese e prendiamo anche atto che il necessario riordino delle forze di Polizia non avverrà in tempi rapidi visto il rinvio della questione, ormai da troppi anni attesa, che avrebbe conferito maggior professionalità ed efficienza all'attuale modello di sicurezza del Paese. Su questi temi è quindi necessario riaprire, al più presto, una seria e vera discussione di merito. Sul bonus da 80 euro ribadiamo le nostre critiche (lo stanziamento di 500 milioni di euro se paragonato all'ultimo contratto che, a regime, stanziava all'intero Comparto ben 810 milioni di euro), è ben al di sotto (-310 milioni di euro) di quanto messo a disposizione tra il 2007 e il 2010 Inoltre, in quella circostanza, le OO.SS. avevano - come hanno oggi -, proposte tese ad equilibrare al meglio le risorse  disponibili, prova ne fu la riduzione delle fasce di assegno di funzione (da 29 a 27 anni e da 19 a 17) come l'istituzione dell'assegno di funzione al raggiungimento dei 32 anni, operazioni che oggi non sarebbero state possibili perché il Premier, violando la legge e negando il ruolo dei sindacati, non ha mai convocato gli stessi per discutere su come e dove immettere le risorse dallo stesso - ipso facto -, annunciate e definitivamente allocate a suo piacimento. 

Quanto al bonus fiscale esso è temporaneo e per un solo anno, ma soprattutto risulta mancante dei dovuti riflessi previdenziali e assistenziali anche per questo lo abbiamo definito al pari di una vera e propria mancia elargita senza confronto dal governo alla luce di un contratto scaduto da ormai sei anni che ha fortemente ridotto la capacità di spesa delle donne e degli uomini in divisa come delle loro famiglie.

Conclusasi questa parentesi con l'approvazione della legge di stabilità per il 2016 serve, fin d'ora, un impegno serio e costante rispetto ai temi della sicurezza che vedrà impegnato - da subito -, il Silp Cgil nei seguenti versanti rivendicativi: 

  • impegnarsi concretamente per la creazione di un modello efficiente ed efficace di sicurezza per il nostro Paese che, partendo dalla Legge 121/81, valorizzi l'opera degli addetti alla sicurezza innalzando il livello di sicurezza dei cittadini;
  • rivendicazione del ruolo contrattuale del sindacato con l'apertura di un tavolo economico e normativo ad iniziare dai 74 milioni di euro già stanziati (ricordiamo che anche le indennità accessorie non subiscono aumenti da oltre 6 anni); 
  • far impegnare il governo a risolvere gli aspetti pensionistici e previdenziali del bonus
  • riprendere da subito un serio ragionamento volto ad ottenere un riordino equo che valorizzi tutti i ruoli della Polizia di Stato;
  • ripartire con le assunzioni dalla vita civile con un turnover pieno che diminuisca l'età anagrafica implementando la parità di genere salvaguardando gli aspetti pensionistici della categoria in ragione della specificità dell'attività svolta.

Per fare tutto questo bisognerà avviare presso la categoria nuove forme di coinvolgimento che, insieme a quelle di sempre, ci consenta di far conoscere la nostra azione interagendo con chi, ogni giorno, assicura al Paese sicurezza e serenità nonostante i disagi crescenti e gli scarsi riconoscimenti da parte di chi ha il dovere di riconoscere tutto ciò attraverso i fatti e, non, con meri riconoscimenti verbali che non sostituiranno mai le azioni concrete.

Roma, 26 dicembre 2015.                            

 
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