DALLAS. SILP CGIL: PROLIFERAZIONE ARMI VERO PROBLEMA STATI UNITI
(DIRE) Roma, 8 lug. - Secondo il segretario del Silp Cgil Daniele
Tissone "la proliferazione delle armi da fuoco non aiuta le forze
di Polizia nello svolgimento dei propri compiti perche', poter
detenere o portare l'arma fuori dalla propria abitazione, come
avviene negli States espone a rischi quali il poterla utilizzare
anche per motivi banali e futili".
Secondo Tissone, "tutto questo condiziona anche chi ha il
compito di garantire la legge in particolare modo anche quando la
normativa puo' essere considerata piu' permissiva nei confronti
dei tutori dell'ordine rispetto agli altri Paesi ma che, visto
quanto accaduto a Dallas, non risolve i problemi".
"Non usare la giusta proporzionalita' tra la difesa e l'offesa
(quando di offesa si tratta)- prosegue il sindacalista-, lo
ritengo comunque sbagliato. Nel nostro Paese simili comportamenti
sono contrari al nostro ordinamento e tutto cio' non e'
consentito ma e' anche vero che le possibilita' che hanno i
nostri operatori di imbattersi in persone armate e' molto minore
rispetto a quelle presenti negli Stati untiti. Credo che, in
definitiva, vuoi anche per l'elevato tasso di violenza presente
in quel Paese, permettere a chiunque di poter avere un'arma sia
sbagliato e controproducente per tutti. In ogni caso, lo ripeto,
sono convinto che se negli Stati Uniti si affrontasse il serio
problema della diffusione di armi assisteremo, nel tempo, ad una
diminuzione di episodi come quello di Dallas seguita da una
modifica delle regole di ingaggio e delle norme sulla
proporzionalita' e sull'uso legittimo delle armi da fuoco da
parte delle forze di Polizia".
(Vid/ Dire)
16:26 08-07-16
Per Daniele Tissone, segretario generale della Silp Cgil, il vero problema e' la diffusione delle armi negli Stati Uniti. "Senza voler assolutamente giustificare gli agenti" che hanno ucciso i due afroamericani, "il fatto che tutti siano armati provoca maggiori criticita'". "Se si mettesse mano alla legislazione negli Usa sul possesso delle armi, questo potrebbe portare a un abbassamento del livello di tensione", ha spiegato Tissone. "Certo, la nostra normativa, forse troppo garantista, puo' mettere in condizioni di difficolta' gli operatori di polizia, ma serve a salvare vite innocenti".
"Se negli Stati Uniti c'e' un eccesso" nelle reazioni dei poliziotti, "qui in Italia c'e' un eccesso all'opposto", ha spiegato Gianni Tonelli, segretario del Sindacato autonomo di Polizia (Sap), nel giorno in cui 5 agenti sono stati uccisi a Dallas da cecchini, nel corso di una marcia di protesta per la morte dei due afroamericani a Baton Ruouge e St.Paul. Nel nostro Paese, "a differenza degli Usa, non abbiamo regole di ingaggio", ha spiegato Tonelli, "se una persona scappa dopo aver ucciso 40 persone gli agenti non possono sparare per fermarla, se uno mi accoltella e poi fugge e' la stessa cosa".
"Si tratta di due ordinamenti giuridici difficili da paragonare", ha sottolineato Lorena La Spina, segretario nazionale dell'Anfp, Associazione nazionale funzionari di Polizia. "Da noi l'uso delle armi e' giustificato solo all'interno di limiti ben precisi", tenendo presenti i principi della "necessita', della proporzionalita' e della gradualita'". "Da noi la vita e l'integrita' fisica delle persone sono inviolabili", ha aggiunto La Spina, "gli agenti sono addestrati per non colpire punti vitali e viso, l'obiettivo non e' eliminare il soggetto, ma vincere la resistenza e immobilizzarlo". (AGI)
USA: SILP CGIL, PROLIFERAZIONE ARMI LI' NON AIUTA, IN ITALIA MENO RISCHI =
'Se si affrontasse il serio problema della loro diffusione
assisteremo ad una riduzione di simili episodi'
Roma, 8 lug. (AdnKronos) - "La proliferazione delle armi da fuoco non
aiuta le forze di Polizia, poter detenere o portare l'arma fuori dalla
propria dotazione come avviene negli States espone a rischi quali
poterla utilizzare anche per motivi banali e futili. E questo
condiziona anche chi ha il compito di garantire la legge". Ne è
convinto Daniele Tissone, segretario generale della Silp Cgil, che
parlando dei fatti di Dallas evidenzia come il vero problema in Usa
sia la diffusione delle armi.
"Non usare la giusta proporzionalità tra la difesa e l'offesa lo
ritengo sbagliato, nel nostro ordinamento ciò non è consentito ma è
anche vero che le possibilità che hanno i nostri operatori di
imbattersi in persone armate è molto minore rispetto a quelle presenti
negli Stati Uniti", aggiunge Tissone.
"Credo che, in definitiva, vuoi anche per l'elevato tasso di violenza,
permettere a chiunque di poter avere un'arma sia sbagliato e
controproducente. Forse il nostro Paese sarà anche troppo permissivo o
garantista ma da noi situazioni di questo tipo sono rare", afferma
Tissone certo che "che se si affrontasse il serio problema della
diffusione di armi nel tempo assisteremo ad una riduzione di simili
episodi che, magari, porterebbero, anche Oltreoceano, a modificare
regole di ingaggio e norme sulla proporzionalità e sull'uso legittimo
delle armi da fuoco da parte delle forze di Polizia".
(Sib/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
08-LUG-16 19:01
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