Le sfide che ci attendono in autunno.
Terminata la pausa estiva, come da copione, ci ritroviamo nell'attuale fase autunnale con tutta una serie di problemi irrisolti ad iniziare dal perdurante blocco contrattuale fino alle incertezze sul riordino delle carriere che, per noi del Silp Cgil, deve andare nell'obbligatoria direzione di un reale riconoscimento delle funzioni di chi, da troppo tempo, aspira ad una "giusta valorizzazione della propria professionalità” connessa ad un miglior servizio da rendere al Paese. Dal maggio 2010 il nostro contratto, come quello dei lavoratori di tutto il pubblico impiego, è bloccato nonostante la sentenza della Corte Costituzionale del giugno 2015, che dichiarava illegittima la prosecuzione di un simile blocco. A partire dal 27 settembre con l'assestamento di bilancio potremo avere già una prima previsione in merito ai futuri stanziamenti che il governo, attraverso ripetuti proclami, dichiara di aver quantificato. Ma la data che più ci preoccupa è quella del 14 ottobre, giorno in cui “sapremo per certo” se nel disegno di legge di Stabilità 2016 saranno presenti o meno le risorse necessarie a realizzare un rinnovo degno di questo nome. In proposito va ricordato che l'ultimo contratto risale al 2009 e che il trattamento stipendiale e le indennità accessorie erogate al personale del comparto sicurezza risalgono, purtroppo, a quel lontano periodo. Solo questo sarebbe un motivo sufficiente per chiedere al governo di coinvolgere le organizzazioni sindacali in una discussione, la più ampia possibile, al fine di comprendere qualcosa rispetto all'entità degli stanziamenti futuri. E, soprattutto, alla luce di quello che sarà il destino del contributo straordinario di 80 euro, che non può, anche questa volta, venire unilateralmente dettato dal governo. Pretendiamo, infatti, di poter avviare un serio ragionamento su come stabilizzare una tale somma riconosciutaci grazie all'impegno e alla professionalità delle migliaia di operatori delle forze dell'ordine che assicurano, giornalmente, una infinità di servizi alla collettività intera. Gli 80 euro netti, erogati attraverso una riduzione della trattenuta Irpef, non rientranti nel montante imponibile, non sono pensionabili. In un sistema prevalentemente contributivo, non conteggiare circa il 5% del trattamento stipendiale netto comporta, quindi, un inaccettabile decremento del trattamento pensionistico. Infine, non essendo strutturale, tale contributo vale solo per l’anno 2016, venendo corrisposto “nelle more dell'attuazione della delega sulla revisione dei ruoli delle Forze di polizia, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e delle Forze armate”. Sulla revisione dei ruoli, dopo la proroga della delega, siamo in attesa di una prossima convocazione che chiarirà, anche, l'esatta quantificazione degli oneri necessari alla realizzazione del progetto. Sono purtroppo lontani i positivi risultati ottenuti dal sindacato con lo sblocco degli automatismi e la mancata armonizzazione delle pensioni del comparto sicurezza ma va sempre ricordato che – qualora non si fossero vinte tali battaglie-, ci troveremo oggi davanti un quadro ancor più desolante di quello attuale, motivo per cui dobbiamo tenacemente prepararci, fin d'ora, alle nuove sfide che si presentano consapevoli dei risultati finora ottenuti che, negli anni passati, ci parevano irraggiungibili.   
Roma, 6 /9/ 2016     Editoriale di Daniele Tissone segretario generale Silp Cgil

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