Sicurezza: Silp Cgil, legittima difesa? Investire su polizia

'Armi non possono essere a disposizione tutti, sarebbe far west'
(ANSA) - ROMA, 5 APR - "Le cronache, purtroppo, rilanciano
con cadenza regolare il tema della legittima difesa. Come
poliziotti democratici vogliamo ribadirlo a chiare lettere: le
armi non possono essere a disposizione di tutti perche' il
risultato non potra' mai essere quello di una maggiore sicurezza
per il cittadino, ma solo quello di generare un enorme far west
dove le vittime non saranno solo i criminali ma, anche, i
cittadini innocenti. Come, purtroppo, di recente avvenuto a
Budrio". Lo afferma Daniele Tissone, segretario generale del
sindacato di polizia Silp Cgil.
"La diffusione di armi - secondo Tissone - porta solo
violenza e morti. Basti pensare a quel che accade negli Stati
Uniti dove, secondo le statistiche ufficiali, il rischio di
essere uccisi da un'arma da fuoco e' 25 volte piu' alto della
media delle altre nazioni occidentali. Non si ragiona poi su un
ulteriore fatto: in un paese dove tutti sono armati e dove
ammazzare un ladro che entra in casa o in negozio diventa
legittimo, indurrebbe a far attrezzare gli stessi criminali i
quali, per non ovviamente finire male, tenderebbero ad aumentare
la propria potenza di fuoco".
"L'uso legittimo della forza - conclude il segretario del
Silp Cgil - e', nel nostro ordinamento giuridico, appannaggio
delle forze dell'ordine. Punto. Anziche' spendere soldi pubblici,
come hanno fatto recentemente le Regioni Lombardia e Liguria,
per difendere cittadini indagati per aver agito e spesso ucciso
in eccesso colposo, si investano risorse per polizia e
carabinieri, per migliorare la loro presenza sul territorio, per
incrementare le assunzioni e dunque gli organici, per garantire
loro mezzi e strutture adeguate". (ANSA).
COM-NE
05-APR-17 15:01 NNNN


LEGITTIMA DIFESA, SILP CGIL: LE ARMI NON POSSONO ESSERE A DISPOSIZIONE DI TUTTI

(9Colonne) Roma, 5 apr - "Le cronache, purtroppo, rilanciano con cadenza regolare il tema della legittima difesa. Come poliziotti democratici vogliamo ribadirlo a chiare lettere: le armi non possono essere a disposizione di tutti perché il risultato non potrà mai essere quello di una maggiore sicurezza per il cittadino, ma solo quello di generare un enorme far west dove le vittime non saranno solo i criminali ma, anche, i cittadini innocenti. Come, purtroppo, di recente avvenuto a Budrio".
Lo afferma Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil.
"La diffusione di armi - dice Tissone - porta solo violenza e morti. Basti pensare a quel che accade negli Stati Uniti dove, secondo le statistiche ufficiali, il rischio di essere uccisi da un'arma da fuoco è 25 volte più alto della media delle altre nazioni occidentali. Non si ragiona poi su un ulteriore fatto: in un paese dove tutti sono armati e dove ammazzare un ladro che entra in casa o in negozio diventa legittimo, indurrebbe a far attrezzare gli stessi criminali i quali, per non ovviamente finire male, tenderebbero ad aumentare la propria potenza di fuoco. come a divenire sempre più efferati. Ci sono studi che dimostrano questa correlazione tra alto tasso di omicidi e numero di armi in circolazione".
"L'uso legittimo della forza - conclude il segretario del Silp Cgil - è -nel nostro ordinamento giuridico- appannaggio delle forze dell'ordine. Punto. Anziché spendere soldi pubblici, come hanno fatto recentemente le regioni Lombardia e Liguria, per difendere cittadini indagati per aver agito e spesso ucciso in eccesso colposo, si investano risorse per polizia e carabinieri, per migliorare la loro presenza sul territorio, per incrementare le assunzioni e dunque gli organici, per garantire loro mezzi e strutture adeguate. Senza considerare che chi invoca oggi misure draconiane in materia di legittima difesa sono coloro i quali che, quando sedevano al governo, ridussero, non poco, le risorse per le forze dell'ordine, dimezzando le assunzioni e imponendo un tetto stipendiale ai lavoratori in divisa". (red)
051503 APR 17 


Legittima difesa, Silp Cgil: armi non per tutti i cittadini, sarebbe il far west

(AGENPARL) – Roma, 5 apr 2017 – “Le cronache, purtroppo, rilanciano con cadenza regolare il tema della legittima difesa. Come poliziotti democratici vogliamo ribadirlo a chiare lettere: le armi non possono essere a disposizione di tutti perché il risultato non potrà mai essere quello di una maggiore sicurezza per il cittadino, ma solo quello di generare un enorme far west dove le vittime non saranno solo i criminali ma, anche, i cittadini innocenti. Come, purtroppo, di recente avvenuto a Budrio”.

Lo afferma Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil.

“La diffusione di armi – dice Tissone – porta solo violenza e morti. Basti pensare a quel che accade negli Stati Uniti dove, secondo le statistiche ufficiali, il rischio di essere uccisi da un’arma da fuoco è 25 volte più alto della media delle altre nazioni occidentali. Non si ragiona poi su un ulteriore fatto: in un paese dove tutti sono armati e dove ammazzare un ladro che entra in casa o in negozio diventa legittimo, indurrebbe a far attrezzare gli stessi criminali i quali, per non ovviamente finire male, tenderebbero ad aumentare la propria potenza di fuoco. come a divenire sempre più efferati. Ci sono studi che dimostrano questa correlazione tra alto tasso di omicidi e numero di armi in circolazione”.

“L’uso legittimo della forza – conclude il segretario del Silp Cgil – è -nel nostro ordinamento giuridico- appannaggio delle forze dell’ordine. Punto. Anziché spendere soldi pubblici, come hanno fatto recentemente le regioni Lombardia e Liguria, per difendere cittadini indagati per aver agito e spesso ucciso in eccesso colposo, si investano risorse per polizia e carabinieri, per migliorare la loro presenza sul territorio, per incrementare le assunzioni e dunque gli organici, per garantire loro mezzi e strutture adeguate. Senza considerare che chi invoca oggi misure draconiane in materia di legittima difesa sono coloro i quali che, quando sedevano al governo, ridussero, non poco, le risorse per le forze dell’ordine, dimezzando le assunzioni e imponendo un tetto stipendiale ai lavoratori in divisa.



 Tissone (Silp): armi non possono essere a disposizione di tutti
05 aprile 2017 ore 14.07
"Come poliziotti democratici vogliamo ribadirlo a chiare lettere: le armi non possono essere a disposizione di tutti perché il risultato non potrà mai essere quello di una maggiore sicurezza per il cittadino"

 "Le cronache, purtroppo, rilanciano con cadenza regolare il tema della legittima difesa. Come poliziotti democratici vogliamo ribadirlo a chiare lettere: le armi non possono essere a disposizione di tutti perché il risultato non potrà mai essere quello di una maggiore sicurezza per il cittadino, ma solo quello di generare un enorme far west dove le vittime non saranno solo i criminali ma, anche, i cittadini innocenti. Come, purtroppo, di recente avvenuto a Budrio". Lo afferma Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil.

"La diffusione di armi - dice Tissone - porta solo violenza e morti. Basti pensare a quel che accade negli Stati Uniti dove, secondo le statistiche ufficiali, il rischio di essere uccisi da un’arma da fuoco è 25 volte più alto della media delle altre nazioni occidentali. Non si ragiona poi su un ulteriore fatto: in un paese dove tutti sono armati e dove ammazzare un ladro che entra in casa o in negozio diventa legittimo, indurrebbe a far attrezzare gli stessi criminali i quali, per non ovviamente finire male, tenderebbero ad aumentare la propria potenza di fuoco. Come a divenire sempre più efferati. Ci sono studi che dimostrano questa correlazione tra alto tasso di omicidi e numero di armi in circolazione".

"L'uso legittimo della forza - conclude il segretario del Silp Cgil - è nel nostro ordinamento giuridico  appannaggio delle forze dell'ordine. Punto. Anziché spendere soldi pubblici, come hanno fatto recentemente le regioni Lombardia e Liguria, per difendere cittadini indagati per aver agito e spesso ucciso in eccesso colposo, si investano risorse per polizia e carabinieri, per migliorare la loro presenza sul territorio, per incrementare le assunzioni e dunque gli organici, per garantire loro mezzi e strutture adeguate. Senza considerare che chi invoca oggi misure draconiane in materia di legittima difesa sono coloro i quali che, quando sedevano al governo, ridussero, non poco, le risorse per le forze dell'ordine, dimezzando le assunzioni e imponendo un tetto stipendiale ai lavoratori in divisa.

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LEGITTIMA DIFESA: SILP CGIL, NO ARMI A TUTTI, INVESTIRE SU FORZE POLIZIA =

Roma, 5 apr. - (AdnKronos) - "Le cronache, purtroppo, rilanciano con

cadenza regolare il tema della legittima difesa. Come poliziotti

democratici vogliamo ribadirlo a chiare lettere: le armi non possono

essere a disposizione di tutti perché il risultato non potrà mai

essere quello di una maggiore sicurezza per il cittadino, ma solo

quello di generare un enorme far west dove le vittime non saranno solo

i criminali ma, anche, i cittadini innocenti. Come, purtroppo, di

recente avvenuto a Budrio". Lo afferma in una nota Daniele Tissone,

segretario generale del sindacato di Polizia Silp Cgil, che chiede

"più risorse per polizia e carabinieri".

"La diffusione di armi porta solo violenza e morti. Basti pensare a

quel che accade negli Stati Uniti dove, secondo le statistiche

ufficiali, il rischio di essere uccisi da un'arma da fuoco è 25 volte

più alto della media delle altre nazioni occidentali. Non si ragiona

poi su un ulteriore fatto - spiega Tissone - in un paese dove tutti

sono armati e dove ammazzare un ladro che entra in casa o in negozio

diventa legittimo, indurrebbe a far attrezzare gli stessi criminali i

quali, per non ovviamente finire male, tenderebbero ad aumentare la

propria potenza di fuoco. come a divenire sempre più efferati. Ci sono

studi che dimostrano questa correlazione tra alto tasso di omicidi e

numero di armi in circolazione". (segue)

(Sin/AdnKronos)

ISSN 2465 - 1222

05-APR-17 18:57

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LEGITTIMA DIFESA: SILP CGIL, NO ARMI A TUTTI, INVESTIRE SU FORZE POLIZIA (2) =

(AdnKronos) - "L'uso legittimo della forza è, nel nostro ordinamento

giuridico, appannaggio delle forze dell'ordine. Punto. Anziché

spendere soldi pubblici, come hanno fatto recentemente le regioni

Lombardia e Liguria, per difendere cittadini indagati per aver agito e

spesso ucciso in eccesso colposo, si investano risorse per polizia e

carabinieri - ammonisce Tissone - per migliorare la loro presenza sul

territorio, per incrementare le assunzioni e dunque gli organici, per

garantire loro mezzi e strutture adeguate".

"Senza considerare che chi invoca oggi misure draconiane in materia di

legittima difesa sono coloro i quali che, quando sedevano al governo,

ridussero, non poco, le risorse per le forze dell'ordine- conclude il

segretario del Silp Cgil - dimezzando le assunzioni e imponendo un

tetto stipendiale ai lavoratori in divisa".

(Sin/AdnKronos)

ISSN 2465 - 1222

05-APR-17 18:57

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“L’uso legittimo della forza? Appannaggio di polizia e carabinieri” (armimagazine)








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