1 MAGGIO. SILP CGIL: RICORDARE SACRIFICIO LAVORATORIIN DIVISA
(DIRE) Roma, 30 apr. - "La scelta simbolica del sindacato
confederale di celebrare il primo maggio a Portella della
Ginestra, nel settantesimo anniversario della prima strage di
lavoratori della storia repubblicana, ci ricorda il sacrificio
quotidiano di tutti coloro che svolgono una professione onesta
per vivere e per portare a casa uno stipendio, spesso
insufficiente e indecoroso. Dal 1944 ad oggi abbiamo avuto, nella
sola Polizia di Stato, gia' Corpo delle guardie di pubblica
sicurezza, oltre 2.000 caduti per servizio. Ogni anno sono
migliaia gli agenti che restano feriti, spesso in modo grave.
Questi morti, questo sangue, gridano da sempre giustizia. E
chiedono a chi ha responsabilita' politiche e di governo una sola
cosa: non toglieteci anche cio' che abbiamo di piu' caro dopo la
vita; non toglieteci la nostra dignita'". Lo afferma da Portella
della Ginestra Daniele Tissone, segretario generale del sindacato
di polizia Silp Cgil, alla vigilia delle celebrazioni della Festa
dei lavoratori.
"Un filo lega il 25 aprile con il primo maggio- afferma il
sindacalista-, un filo rosso che simboleggia il sangue versato da
chi ha combattuto per donarci democrazia e liberta', lavoro e
diritti, da difendere con i denti. Oggi come ieri cio' che
auspichiamo e' il mantenimento dei nostri diritti e di condizioni
di vita e professione consoni al nostro lavoro, a questa societa'
a cui apparteniamo e che sentiamo di dover salvaguardare al
meglio. Consapevoli come siamo del ruolo democratico da noi
esercitato che significa primariamente essere al servizio della
collettivita', ad iniziare dai piu' indifesi e dai piu' deboli
che sono i primi a pagare il prezzo imposto dai tagli e dalla
scarsita' di risorse. Buon primo maggio ai poliziotti e a tutti i
lavoratori".
(Com/Lum/ Dire)
10:00 30-04-17
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1 MAGGIO: SILP CGIL CELEBRA RICORRENZA A PORTELLA DELLA GINESTRA =
Roma, 30 apr. (AdnKronos) - "La scelta simbolica del sindacato
confederale di celebrare il primo maggio a Portella della Ginestra,
nel settantesimo anniversario della prima strage di lavoratori della
storia repubblicana, ci ricorda il sacrificio quotidiano di tutti
coloro che svolgono una professione onesta per vivere e per portare a
casa uno stipendio, spesso insufficiente e indecoroso. Dal 1944 ad
oggi abbiamo avuto, nella sola Polizia di Stato, già Corpo delle
guardie di pubblica sicurezza, oltre 2.000 caduti per servizio. Ogni
anno sono migliaia gli agenti che restano feriti, spesso in modo
grave. Questi morti, questo sangue, gridano da sempre giustizia. E
chiedono a chi ha responsabilità politiche e di governo una sola cosa:
non toglieteci anche ciò che abbiamo di più caro dopo la vita; non
toglieteci la nostra dignità". Lo afferma da Portella della Ginestra
Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp
Cgil, alla vigilia delle celebrazioni della Festa dei lavoratori.
"Viviamo un momento storico ed economico - dice Tissone - in cui il
lavoro non è più al centro del sistema, come prevede, peraltro,
l'articolo 1 della nostra Costituzione. Il lavoro è spesso umiliato ed
offeso, visto soltanto come un costo da comprimere, demansionare e
sfruttare. Il lavoro spesso è un miraggio perché lo non si trova più
come un tempo, come sanno bene i nostri giovani. Il lavoro e i diritti
conquistati in oltre mezzo secondo di lotte grazie alla Cgil sono
costantemente sotto attacco, perché i padroni delle ferriere rialzano
la testa". (segue)
(Mac/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
30-APR-17 10:06
NNNN
1 MAGGIO: SILP CGIL CELEBRA RICORRENZA A PORTELLA DELLA GINESTRA (2) =
(AdnKronos) - "I poliziotti democratici, dal 1981 ad oggi, hanno
vissuto uno straordinario cambiamento nel segno della
sindacalizzazione, dei diritti e delle opportunità. Oggi -prosegue
Tissone- si registrano tentativi di regressione e di
rimilitarizzazione che vanno rintuzzati con forza, senza contare che
da 8 lunghi anni gli operatori delle forze dell'ordine - come peraltro
il restante pubblico impiego -, sono privi di contratto di lavoro
subendo, altresì, tagli indiscriminati agli organici, ai mezzi e ai
presidi".
"Un filo lega il 25 aprile con il primo maggio - afferma il
sindacalista - un filo rosso che simboleggia il sangue versato da chi
ha combattuto per donarci democrazia e libertà, lavoro e diritti, da
difendere con i denti. Oggi come ieri ciò che auspichiamo è il
mantenimento dei nostri diritti e di condizioni di vita e professione
consoni al nostro lavoro, a questa società a cui apparteniamo e che
sentiamo di dover salvaguardare al meglio. Consapevoli come siamo del
ruolo democratico da noi esercitato che significa primariamente essere
al servizio della collettività, ad iniziare dai più indifesi e dai più
deboli che sono i primi a pagare il prezzo imposto dai tagli e dalla
scarsità di risorse. Buon primo maggio ai poliziotti e a tutti i
lavoratori".
(Mac/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
30-APR-17 10:06
NNNN




Primo maggio, Silp Cgil: oltre 2.000 poliziotti caduti dal 1944 ad oggi, anche noi a Portella della Ginestra per ricordare il sacrificio delle lavoratrici e dei lavoratori in divisa
La scelta simbolica del sindacato confederale di celebrare il primo maggio a Portella della Ginestra, nel settantesimo anniversario della prima strage di lavoratori della storia repubblicana, ci ricorda il sacrificio quotidiano di tutti coloro che svolgono una professione onesta per vivere e per portare a casa uno stipendio, spesso insufficiente e indecoroso. Dal 1944 ad oggi abbiamo avuto, nella sola Polizia di Stato, già Corpo delle guardie di pubblica sicurezza, oltre 2.000 caduti per servizio. Ogni anno sono migliaia gli agenti che restano feriti, spesso in modo grave. Questi morti, questo sangue, gridano da sempre giustizia. E chiedono a chi ha responsabilità politiche e di governo una sola cosa: non toglieteci anche ciò che abbiamo di più caro dopo la vita; non toglieteci la nostra dignità.

Viviamo un momento storico ed economico in cui il lavoro non è più al centro del sistema, come prevede, peraltro, l’articolo 1 della nostra Costituzione. Il lavoro è spesso umiliato ed offeso, visto soltanto come un costo da comprimere, demansionare e sfruttare. Il lavoro spesso è un miraggio perché lo non si trova più come un tempo, come sanno bene i nostri giovani. Il lavoro e i diritti conquistati in oltre mezzo secolo di lotte grazie alla Cgil sono costantemente sotto attacco, perché i padroni delle ferriere rialzano la testa. I poliziotti democratici, dal 1981 ad oggi, hanno vissuto uno straordinario cambiamento nel segno della sindacalizzazione, dei diritti e delle opportunità. Oggi si registrano tentativi di regressione e di rimilitarizzazione che vanno rintuzzati con forza, senza contare che da 8 lunghi anni gli operatori delle forze dell’ordine – come peraltro il restante pubblico impiego -, sono privi di contratto di lavoro subendo, altresì, tagli indiscriminati agli organici, ai mezzi e ai presìdi.

Un filo lega il 25 aprile con il primo maggio, un filo rosso che simboleggia il sangue versato da chi ha combattuto per donarci democrazia e libertà, lavoro e diritti, da difendere con i denti. Oggi come ieri ciò che auspichiamo è il mantenimento dei nostri diritti e di condizioni di vita e professione consoni al nostro lavoro, a questa società a cui apparteniamo e che sentiamo di dover salvaguardare al meglio. Consapevoli come siamo del ruolo democratico da noi esercitato che significa primariamente essere al servizio della collettività, ad iniziare dai più indifesi e dai più deboli che sono i primi a pagare il prezzo imposto dai tagli e dalla scarsità di risorse. Buon primo maggio ai poliziotti e a tutti i lavoratori

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Primo maggio, Silp Cgil: ricordiamo poliziotti e caduti in divisa



(AGENPARL) – Portella della Ginestra, 1 mag 2017 – “La scelta simbolica del sindacato confederale di celebrare il primo maggio a Portella della Ginestra, nel settantesimo anniversario della prima strage di lavoratori della storia repubblicana, ci ricorda il sacrificio quotidiano di tutti coloro che svolgono una professione onesta per vivere e per portare a casa uno stipendio, spesso insufficiente e indecoroso. Dal 1944 ad oggi abbiamo avuto, nella sola Polizia di Stato, già Corpo delle guardie di pubblica sicurezza, oltre 2.000 caduti per servizio. Ogni anno sono migliaia gli agenti che restano feriti, spesso in modo grave. Questi morti, questo sangue, gridano da sempre giustizia. E chiedono a chi ha responsabilità politiche e di governo una sola cosa: non toglieteci anche ciò che abbiamo di più caro dopo la vita; non toglieteci la nostra dignità”.

Lo afferma da Portella della Ginestra Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil (nella foto con la leader Susanna Camusso).

“Viviamo un momento storico ed economico – dice Tissone – in cui il lavoro non è più al centro del sistema, come prevede, peraltro, l’articolo 1 della nostra Costituzione. Il lavoro è spesso umiliato ed offeso, visto soltanto come un costo da comprimere, demansionare e sfruttare. Il lavoro spesso è un miraggio perché lo non si trova più come un tempo, come sanno bene i nostri giovani. Il lavoro e i diritti conquistati in oltre mezzo secondo di lotte grazie alla Cgil sono costantemente sotto attacco, perché i padroni delle ferriere rialzano la testa. I poliziotti democratici, dal 1981 ad oggi, hanno vissuto uno straordinario cambiamento nel segno della sindacalizzazione, dei diritti e delle opportunità. Oggi si registrano tentativi di regressione e di rimilitarizzazione che vanno rintuzzati con forza, senza contare che da 8 lunghi anni gli operatori delle forze dell’ordine – come peraltro il restante pubblico impiego -, sono privi di contratto di lavoro subendo, altresì, tagli indiscriminati agli organici, ai mezzi e ai presidi”.

“Un filo lega il 25 aprile con il primo maggio – afferma il sindacalista -, un filo rosso che simboleggia il sangue versato da chi ha combattuto per donarci democrazia e libertà, lavoro e diritti, da difendere con i denti. Oggi come ieri ciò che auspichiamo è il mantenimento dei nostri diritti e di condizioni di vita e professione consoni al nostro lavoro, a questa società a cui apparteniamo e che sentiamo di dover salvaguardare al meglio. Consapevoli come siamo del ruolo democratico da noi esercitato che significa primariamente essere al servizio della collettività, ad iniziare dai più indifesi e dai più deboli che sono i primi a pagare il prezzo imposto dai tagli e dalla scarsità di risorse. Buon primo maggio ai poliziotti e a tutti i lavoratori”.

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