di Daniele Tissone

Sono passati quasi 550 giorni dalla scadenza del contratto di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia di Stato. Abbiamo, in questi giorni, mobilitato i nostri territori al fine di aprire un fattivo confronto con gli operatori per comprendere al meglio le esigenze della base. Capire ciò che si è fatto e ciò che dovremmo ancora scrivere soprattutto in termini di diritti, il lato dolente delle nostre concertazioni. Abbiamo recentemente dichiarato e ribadito che questo stallo peggiora le condizioni economiche dei poliziotti già aggravate da anni di blocchi salariali e di turn-over. Il governo dovrà aprire al più presto un tavolo di concertazione perché non si possono modificare istituti, anche importanti, con altri strumenti legislativi che non siano il contratto: così facendo, infatti, si vanifica sempre di più il ruolo di chi rappresenta i lavoratori e questo non lo si può permettere. Il tempo è davvero scaduto.

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