Scontri: Silp, su ordine pubblico anche responsabilità politica 'Arrivano input che forze dell'ordine devono mettere in pratica' ROMA (ANSA) - ROMA, 24 FEB - "Ci sono delle precise responsabilità politiche quando si parla di ordine pubblico perché gli input arrivano dalla politica e poi la polizia e le forze dell'ordine devono metterli tecnicamente in pratica. Un connubio non sempre semplice e quasi sempre complesso. Essere dalla parte dei colleghi significa non esasperare le tendenze corporative, ma lavorare per superare gli errori fatti e operare sempre al meglio. La politica non deve esacerbare gli animi ma favorire il dialogo e il confronto evitando scelte securitarie, le quali rischiano di portare a situazioni come quella accaduta a Pisa". Lo afferma il segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, Pietro Colapietro. "Le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, garante e difensore della nostra Carta- sostiene Colapietro - non lasciano spazio a interpretazioni e chiamano in causa la politica. Da questo punto di vista, condivido e sposo l'iniziativa del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che ha chiesto un incontro al ministro Piantedosi, esprimendo disapprovazione e preoccupazione democratica dopo ciò che è avvenuto. Sono i sentimenti che ho provato e provo anche io nel vedere e rivedere quelle immagini. Perché non si può pensare di risolvere il problema mettendo in croce solo e soltanto gli operatori di polizia che, come denunciamo da tempo, sono pochi, con un'età media alta, costretti a molte ore di lavoro senza neppure avere gli straordinari pagati e senza avere quelle necessarie attenzioni in termini di formazione, organizzazione del lavoro e benessere del personale". (ANSA). COM-NE/ S0B QBXB

CORTEI: SILP CGIL, 'CHIAMATA IN CAUSA LA POLITICA' = Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Gli scontri avvenuti a Pisa, così come quelli occorsi in altre città italiane recentemente, impongono una riflessione seria per chi come me, poliziotto e sindacalista democratico, crede fermamente nel ruolo esercitato dalle lavoratrici e dai lavoratori in divisa a tutela dei principi di democrazia e legalità, costituzionalmente garantiti. Le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, garante e difensore della nostra Carta, non lasciano spazio a interpretazioni e chiamano in causa la politica". Lo afferma in una nota il segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, Pietro Colapietro. "Da questo punto di vista, condivido e sposo l'iniziativa del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che ha chiesto un incontro al ministro Piantedosi, esprimendo disapprovazione e preoccupazione democratica dopo ciò che è avvenuto. Sono i sentimenti che ho provato e provo anche io nel vedere e rivedere quelle immagini - aggiunge - Perché non si può pensare di risolvere il problema mettendo in croce solo e soltanto gli operatori di polizia che, come denunciamo da tempo, sono pochi, con un'età media alta, costretti a molte ore di lavoro senza neppure avere gli straordinari pagati e senza avere quelle necessarie attenzioni in termini di formazione, organizzazione del lavoro e benessere del personale". "Ci sono delle precise responsabilità politiche quando si parla di ordine pubblico perché gli input arrivano dalla politica e poi la polizia e le forze dell'ordine devono metterli tecnicamente in pratica. Un connubio non sempre semplice e quasi sempre complesso. Essere dalla parte dei colleghi significa non esasperare le tendenze corporative, ma lavorare per superare gli errori fatti e operare sempre al meglio. La politica - conclude Colapietro - non deve esacerbare gli animi ma favorire il dialogo e il confronto evitando scelte securitarie, le quali rischiano di portare a situazioni come quella accaduta a Pisa". (Dan/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 24-FEB-24 17:24 NNNN

Cortei: Silp Cgil, chiamata in causa la politica = (AGI) - Roma, 24 feb. - "Gli scontri avvenuti a Pisa, cosi' come quelli occorsi in altre citta' italiane recentemente, impongono una riflessione seria per chi come me, poliziotto e sindacalista democratico, crede fermamente nel ruolo esercitato dalle lavoratrici e dai lavoratori in divisa a tutela dei principi di democrazia e legalita', costituzionalmente garantiti". Inizia cosi' l'intervento su Facebook del segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, Pietro Colapietro. "Le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, garante e difensore della nostra Carta - continua - non lasciano spazio a interpretazioni e chiamano in causa la politica. Da questo punto di vista, condivido e sposo l'iniziativa del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che ha chiesto un incontro al ministro Piantedosi, esprimendo disapprovazione e preoccupazione democratica dopo cio' che e' avvenuto. Sono i sentimenti che ho provato e provo anche io nel vedere e rivedere quelle immagini. Perche' non si puo' pensare di risolvere il problema mettendo in croce solo e soltanto gli operatori di polizia che, come denunciamo da tempo, sono pochi, con un'eta' media alta, costretti a molte ore di lavoro senza neppure avere gli straordinari pagati e senza avere quelle necessarie attenzioni in termini di formazione, organizzazione del lavoro e benessere del personale". Per Colapietro, "ci sono delle precise responsabilita' politiche quando si parla di ordine pubblico perche' gli input arrivano dalla politica e poi la polizia e le forze dell'ordine devono metterli tecnicamente in pratica. Un connubio non sempre semplice e quasi sempre complesso. Essere dalla parte dei colleghi significa non esasperare le tendenze corporative, ma lavorare per superare gli errori fatti e operare sempre al meglio. La politica non deve esacerbare gli animi ma favorire il dialogo e il confronto evitando scelte securitarie, le quali rischiano di portare a situazioni come quella accaduta a Pisa". (AGI)Bas 241715 FEB 24 NNNN

CORTEI. PISA, SILP CGIL: CHIAMATA IN CAUSA LA POLITICA (DIRE) Roma, 24 feb. - "Gli scontri avvenuti a Pisa, così come quelli occorsi in altre città italiane recentemente, impongono una riflessione seria per chi come me, poliziotto e sindacalista democratico, crede fermamente nel ruolo esercitato dalle lavoratrici e dai lavoratori in divisa a tutela dei principi di democrazia e legalità, costituzionalmente garantiti. Le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, garante e difensore della nostra Carta, non lasciano spazio a interpretazioni e chiamano in causa la politica. Da questo punto di vista, condivido e sposo l'iniziativa del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che ha chiesto un incontro al ministro Piantedosi, esprimendo disapprovazione e preoccupazione democratica dopo ciò che è avvenuto. Sono i sentimenti che ho provato e provo anche io nel vedere e rivedere quelle immagini. Perché non si può pensare di risolvere il problema mettendo in croce solo e soltanto gli operatori di polizia che, come denunciamo da tempo, sono pochi, con un'età media alta, costretti a molte ore di lavoro senza neppure avere gli straordinari pagati e senza avere quelle necessarie attenzioni in termini di formazione, organizzazione del lavoro e benessere del personale. Ci sono delle precise responsabilità politiche quando si parla di ordine pubblico perché gli input arrivano dalla politica e poi la polizia e le forze dell'ordine devono metterli tecnicamente in pratica. Un connubio non sempre semplice e quasi sempre complesso. Essere dalla parte dei colleghi significa non esasperare le tendenze corporative, ma lavorare per superare gli errori fatti e operare sempre al meglio. La politica non deve esacerbare gli animi ma favorire il dialogo e il confronto evitando scelte securitarie, le quali rischiano di portare a situazioni come quella accaduta a Pisa". Lo dice il segretario generale del sindacato di polizia SILP Cgil, Pietro Colapietro. (Com/Vid/ Dire) 18:11 24-02-24 NNNN

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